Il vaccino Johnson & Johnson è efficace al 66%, ma la percentuale varia a seconda delle varianti. Sale al 72% nei test degli Stati Uniti, mentre scende addirittura al 57% in Sudafrica. Non proprio una buona notizia, considerando anche il fatto che l’Europa riponeva molte speranze su questo vaccino, avendo acquistato 400 milioni di dosi per il fatto che non necessita di richiamo e può essere conservato a temperatura di frigo (2-8 gradi). I risultati delle sue sperimentazioni dimostrano che l’efficacia è inferiore rispetto ai vaccini di Moderna e Pfizer, che invece arrivano al 95%, ma i dati variano, anche di molto, a seconda dei vari paesi in cui sono stati condotti i test e delle varianti che circolano.



Negli Stati Uniti, dove i ceppi sudafricani e brasiliani non sono ancora prevalenti, il vaccino proteggerebbe il 72% delle persone, ma questa percentuale scende al 66% in America Latina e addirittura al 57% in Sudafrica. Il tema delle varianti che incidono sull’efficacia dei vaccini si sta confermando preoccupante.

JOHNSON & JOHNSON, EFFICACIA E VARIANTI

Un calo di efficacia del 30% di un vaccino non è poi diverso dalla mancata consegna del 30% delle dosi di un vaccino per quanto riguarda l’obiettivo dell’immunità di gregge. Anche i dati molto alti di Pfizer e Moderna andrebbero rivisti sotto questa luce, perché i loro test sono stati condotti soprattutto negli Stati Uniti e prima della diffusione delle nuove varianti. Con il ceppo sudafricano il vaccino Pfizer-BioNTech aveva registrato un calo di efficacia del 20%. Dunque, il traguardo dell’immunità di gregge nei confronti del coronavirus andrebbe spostato di molti mesi più avanti. I risultati del vaccino Johnson & Johnson, nonostante i timori per la variante brasiliana, sono d’altra parte da ritenere positivi in quanto tagliano dell’85% i casi gravi di Covid, quelli cioè che portano al ricovero o alla morte. Una percentuale che resta costante in tutti i posti dove sono stati condotti i test, quindi a prescindere dalle varianti. Questo vaccino potrebbe quindi rendere il Covid meno letale di quanto è oggi.



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