È arrivato in giornata il parere favorevole della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Aifa alla dose ‘booster’ con un vaccino a mRna a partire da 6 mesi dalla prima dose con il vaccino Johnson & Johnson.

Annuncio dato da ANSA e Adnkronos Salute, con il via libera ufficiale dell’Aifa che arriverà invece oggi pomeriggio: ad oggi, sono quasi un milione e mezzo gli italiani vaccinati con vaccino J&J, ricordiamo l’unico “monodose”. Il richiamo andrà fatto dopo 6 mesi dalla somministrazione, con un vaccino a mRna, ovvero Pfizer o Moderna. Dopo le revisioni pervenute negli Stati Uniti dalla Fda (Food and Drug Amministration), anche le autorità sanitarie italiane hanno cominciato le riflessioni in merito al vaccino Janssen, in vista della dose di richiamo già scattata per Pfizer e Moderna (per gli over 60, ndr).



LA DECISIONE DI AIFA SUL VACCINO J&J

Con il trascorrere del tempo, hanno evidenziato gli esperti dell’Aifa, si evidenzia un lento declino dell’efficacia vaccinale contro forme lievi e moderate della malattia, mentre resta alta contro le forme gravi e le ospedalizzazioni. Negli scorsi giorni il coordinatore Cts Franco Locatelli aveva commentato così la situazione e le polemiche sul vaccino Johnson & Johnson: «È di queste ore la notizia che è in corso un processo di revisione da parte di Fda, e successivamente anche da parte di Ema, per la somministrazione di una seconda dose con un vaccino mRna, che avrebbe il vantaggio di generare una risposta immunologica anche migliore. Anche somministrandolo oltre due mesi non inficia l’efficacia. Appena arriveranno le indicazioni delle agenzie regolatorie, si farà tutto velocemente». In un comunicato redatto nella giornata di ieri – firmato da Franco Locatelli (Cts), Nicola Magrini (Aifa) e Giovanni Rezza (Ministero della Salute) – è stata ribadita l’assoluta sicurezza del siero J&J: «l’estrema rarità degli eventi di trombosi associata a trombocitopenia descritti a seguito della vaccinazione contro Covid-19 effettuata con il vaccino Janssen – Johnson & Johnson, e considerato che tale vaccino si è dimostrato sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al Covid-19, si raccomandano le stesse condizioni di utilizzo del vaccino Vaxzevria».



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