Johnson Righeira, il trauma del carcere nel 1933
Johnson Righeira, pseudonimo di Stefano Righi, ha trascorso alcuni mesi in carcere nel 1993. Il cantante dello storico duo canonico I Righeira – celebri per il tormentone “Vamos a la playa” – a novembre 1993 venne arrestato, assieme ad altre trentasette persone, per spaccio di stupefacenti, un’accusa da cui venne poi assolto definitivamente dopo aver trascorso cinque mesi in carcere: “Mi è crollato il mondo addosso, mi sembrava di essere in una strada senza uscita. Sono diventato pessimista, sono stati mesi di m*rda. Le persone che erano intorno a me in quel momento, i miei compagni di cella, mi hanno aiutato molto”, ha raccontato qualche mese fa in una lunga intervista a “Oggi è un altro giorno”, su Rai 1. Con lui finì in carcere anche Silvia Lunardi, la sua convivente.
Johnson Righeira: “mi sono fidato troppo”
“Ho mangiato merda dal primo all’ultimo giorno”, aveva raccontato anni fa Johnson Righeira al settimanale “Sette”. E aveva aggiunto: “So di avere delle responsabilità, mi sono fidato troppo, ma sapevano tutti che ero innocente”.Il 27 novembre 1993 la squadra mobile arrestò 36 persone in varie regioni italiane e sequestrò 40 mila pastiglie di ecstasy provenienti dall’Olanda, per un valore di circa tre miliardi di lire. Johnson Righeira è rimasto in carcere per ben cinque mesi prima che il processo lo scagionasse completamente dall’accusa di spaccio.
Come riportato da Repubblica, nel 1995 Stefano Righi e Silvia Lunardi patteggiarono la condanna di “un anno e quattro mesi di reclusione e due milioni di multa per aver messo a disposizione la loro abitazione per alcuni droga-party”.