Nella lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno, Johnson Righeira si è soffermato sul declino dello storico duo canoro: «La mancanza di aver avuto un mestiere alle spalle ci ha impedito di continuare ad essere creativi. Ci siamo trovati molto pressati dal fatto che tutti si aspettavano un successo dietro l’altro». E il rapporto con il collega sembra essersi interrotto: «Michael sta in Veneto, non ci sentiamo ma credo stia bene». Poi una battuta sulle fortune economiche: «Io prima non avevo una lira, dopo qualche mese dall’inizio del successo è iniziata ad arrivare un po’ di roba. Spendevo soldi in alberghi, ristoranti, taxi…». Infine, un commento sulla disavventura del 1993, l’arresto per spaccio di stupefacenti, terminato con una assoluzione dopo mesi di galera: «Mi è crollato il mondo addosso, mi sembrava di essere in una strada senza uscita. Sono diventato pessimista, sono stati mesi di m*rda. Le persone che erano intorno a me in quel momento, i miei compagni di cella, mi hanno aiutato molto». (Aggiornamento di MB)
JOHNSON RIGHEIRA: “SONO PREOCCUPATO”
Dal successo dello storico duo ai giorni nostri, Johnson Righeira a 360° ai microfoni di Oggi è un altro giorno. «Sono preoccupato. Io sono molto fortunato perché ho dei diritti d’autore che mi consentono di sopravvivere, ma penso a tutto quel mondo di persone che devono suonare per sopravvivere», ha esordito il 60enne sui tempi attuali, per poi passare al successo di Vamos a la playa: «La canzone è nata nel 1981, abbiamo registrato la canzone prima di partire per il militare. Poi il brano è stato modificato per uscire in primavera. A un certo punto il pezzo è esploso e noi eravamo in caserma: ci davano la licenza per andare a fare apparizioni televisive ma poi tornavamo sull’attenti». Ma Johnson Righeira si definisce un uomo del Novecento? «Io ho sempre guardato avanti, ho la fortuna/sfortuna di non ricordare nulla e sono costretto a pensare al futuro (ride, ndr)».
JOHNSON RIGHEIRA A OGGI É UN ALTRO GIORNO
Johnson Righeira si è poi soffermato sugli anni Ottanta: «Io non sono uno che ha nostalgia. Essere parte della vita delle persone è tuttora molto emozionante. E’ un privilegio che non tanti hanno nel mondo della musica, siamo molto fortunati». Il cantante ha poi aggiunto: «Penso che siano stati gli ultimi anni di grandissima creatività. L’Italia ha espresso l’italo-disco, non ha mai venduto così tanto all’estero nonostante fosse snobbata come commerciale. Poi c’è stata la moda, gli italiani sono esplosi in quell’anno. Ma anche la pittura, il design…». Infine, sul boom immediato dei Righeira: «Noi abbiamo fatto la gavetta dopo, perché siamo stati esplosi subito senza fare un minimo di mestiere. Le prime cose che abbiamo fatto sono state un botto incredibile».