La famiglia di Jois Pedone chiede verità sulla morte del 20enne, scomparso nella notte tra il 20 e 21 agosto scorso e trovato senza vita nelle acque del mare di Punta Penna, a Vasto. Genitori e parenti non credono al suicidio e sottolineano gli aspetti che alimenterebbero i dubbi sulla dinamica del decesso. Fino a poche ore prima di sparire, Jois Pedone avrebbe lavorato come sempre, in consueta serenità, nel locale in cui svolgeva la mansione di cameriere. Studente appassionato e apparentemente privo di ombre, dopo aver chiamato un taxi, da solo, si sarebbe fatto accompagnare in prossimità della spiaggia.



Dopo oltre un giorno di ricerche, il ritrovamento del cadavere: il corpo di Jois Pedone, come ricostruito da Chi l’ha visto?, sarebbe stato individuato in acqua da una donna il 22 agosto, alla base di un trabocco, con una zavorra – un borsone legato alla caviglia e pieno di sabbia per un peso di circa 40 chili – e in posizione verticale. Nello stesso luogo in cui, ore prima, diverse persone sedute sugli scogli non avrebbero visto niente di anomalo. Sul collo del ragazzo un segno, inciso come un marchio con il fuoco, una sorta di “Z” che, secondo una delle possibili letture, potrebbe avere a che fare con un presunto rito di iniziazione.



Jois Pedone, la famiglia non crede al suicidio: mistero sul segno inciso sul collo

Ai microfoni di Chi l’ha visto?, la nonna di Jois Pedone ha sottolineato la convinzione della famiglia: “Non crediamo al suicidio“. Prima di sparire, il 20enne avrebbe consegnato alla nonna degli indumenti da stirare in vista della sua partenza verso Parma, dove studiava presso la Facoltà di Economia con un buon profitto. Sul collo di Jois Pedone è stata trovata incisa una vistosa “Z” che oggi contribuisce a tenere accese le luci del mistero. Lo zio del 20enne ha affermato che quel segno, fino al giorno prima della scomparsa, non c’era. Uno strano simbolo, simile a “segni fatti con una lama di coltello riscaldata, tipo dei timbri, tipo un tatuaggio con un ferro rovente“.



Solare e sereno fino alle ultime ore in cui ha lavorato come cameriere, Jois Pedone per i familiari non si sarebbe mai suicidato. Secondo la nonna, qualcuno potrebbe averlo “indotto” ma quel gesto estremo non gli apparterrebbe. Il padre, alla trasmissione di Federica Sciarelli ha raccontato del recente interesse di Jois Pedone verso il mondo dell’esoterismo e la spiritualità. Secondo il genitore, il 20enne potrebbe essere stato “adescato con la scusa di un rituale per l’evoluzione spirituale, dato che lui era affascinato da questo“. Strani rituali, presunte sette e una sola certezza: non si sa cosa sia accaduto davvero. Oggi, presso la Procura di Vasto, sul caso di Jois Pedone è aperto un fascicolo per istigazione o aiuto al suicidio a carico di ignoti. È stata effettuata l’autopsia e la famiglia ha nominato un consulente per far luce sulla vicenda.