Non si placano le polemiche su Joker e sull’eccessiva violenza mostrata nel film di Todd Phillips con protagonista uno straordinario Joaquin Phoenix. L’atteso lungometraggio è tema di dibattito sui social network e, come riportano i colleghi di Coming Soon, il regista non ci sta: «Secondo me succede perché l’indignazione è un lusso. E’ da un po’ che è un privilegio. La cosa che mi lascia stupefatto in questa storia è come l’estrema sinistra suoni come l’estrema destra, quando fa comodo a loro. Mi ha aperto gli occhi». Raggiunto dai microfoni di The Wrap, Phillips è tornato sulla lavorazione del film: «Non l’abbiamo fatto per provocare. Nei tre mesi che ci abbiamo lavorato l’ho descritto così a Joaquin: consideralo un modo per fare un film vero nell’ambito dello studio system, spacciandolo per un cinecomic». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
JOKER, VIETATI COSPLAY IN MOLTI CINEMA
Polizia ed esercito Usa pronto per possibili sparatorie di massa alle proiezioni di Joker, scatta l’allarme in vista del nuovo film Warner Bros. La Century 16, dove si consumò la tragedia di Aurorà, non programmerà la proiezione del lungometraggio con protagonista Joaquin Phoenix, ma c’è di più: come spiegato da Mondo Fox, la catena Landmark Theaters ha deciso di vietare il cosplaying all’interno dei suoi cinema. Intervenuto ai microfoni di Tmz, il CEO Ted Mundorff ha spiegato: «Non consentiremo a dipendenti o spettatori costumi, face painting o maschere». Un’iniziativa (per il momento) singolare, ma non è possibile escludere misure simili da parte di altre catene. La AMC ha spiegato che sarà possibile indossare costumi, basta che non coprano il viso, mentre Regals Cinemas si smarca: «Non crediamo che il contenuto o l’esistenza stessa di un film sia una causa o un segnale di violenza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
JOKER NEL CASO PER “L’USO SCELLERATO DI ARMI”
Vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia 2019 e tra i film più attesi della stagione cinematografica, Joker di Todd Phillips (qui la recensione) deve fare i conti con vibranti critiche. Nel mirino la Warner Bros. e l’uso indiscriminato della violenza, sale l’allerta violenze e sparatorie negli Stati Uniti d’America: la mente va al 2012, quando a Colorado, nel corso della proiezione di The Dark Knight Rises, un uomo iniziò a sparare sulla folla compiendo una vera e propria carneficina. Il lungometraggio con protagonista Joaquin Phoenix, nelle sale italiane dal 3 ottobre e in quelle statunitensi dal giorno successivo, racconta la storia del nemico par excellence di Batman e la trama narra la storia di un personaggio assai controverso e con una mente malata. C’è dunque il timore che qualcuno faccia della violenza la propria ragione di vita e ci sarebbe il rischio emulazioni: per questo motivo, polizia ed esercito sono al lavoro per misure di sicurezza ad hoc.
JOKER, RISCHIO VIOLENZE: LA NOTA WARNER BROS.
«Che sia chiaro: né il personaggio di finzione Joker, né il film sono un endorsement a qualunque tipo di violenza nel mondo reale»: così la major statunitense in una nota diffusa da Variety. A guidare la protesta sono i familiari delle vittime della strage di Aurora, commessa da James Holmes, che hanno inviato una lettera ad Ann Sarnoff, ad della Warner: «Quando abbiamo saputo che stava per distribuire Joker, che presenta il protagonista in una storia dalle origini benevoli, ci siamo fermati a riflettere». La richiesta è quella di «sostenere attivamente la lotta per costruire comunità più sicure e con meno pistole», condannando l’uso indiscriminato che si fa nel film di qualsivoglia tipo di arma. Dopo aver preso posizione sulle polemiche degli ultimi giorni, la major ha ribadito che «una delle funzioni dello storytelling sia quella di provocare dialoghi difficili su temi complessi».