Una lettera, un’ultima lettera che l’ex Presidente di Regione Calabria Jole Santelli aveva inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul tema delicato del commissariamento alla sanità regionale: il Corriere della Sera rivela lo “scoop” nelle ore di fortissima tensione vissute sull’asse Calabria-Governo per via della bufera attorno all’ex commissario alla Sanità della Regione, Saverio Cotticelli. Il generale dei Carabinieri in pensione si è dimesso ieri dopo l’intervista a “Titolo V” su Rai3 per aver sostenuto prima di non essere lui l’incaricato di costituire il piano anti-Covid regionale, poi successivamente di ammettere – dopo la comunicazione del Ministero della Salute – di essere proprio lui l’effettivo responsabile. «Si sono io. Per la prossima settimana sarà pronto. Cosa vuole che le dica – ha tentato di smarcarsi Cotticelli – tanto io domani mattina sarò cacciato»; la bufera ha portato alle sue dimissioni, dopo la “minaccia” di licenziamento dello stesso Conte, e poi questa notte la nomina del nuovo commissario alla Sanità della Calabria, Giuseppe Zuccatelli. Il tutto un mese e mezzo dopo quell’ultima lettera scritta da Jole Santelli, la compianta Governatrice deceduta dopo la lunga battaglia al cancro lo scorso 15 ottobre.



LA LETTERA DI JOLE SANTELLI AL PREMIER

«Scrivo da una Regione in cui i diritti dei cittadini sono troppo spesso calpestati. La Calabria è una terra che ha tante potenzialità ma anche troppi, troppi problemi irrisolti», inizia così la lettera inviata un mese prima della morte dalla furente Jole Santelli, ‘ignara’ ovviamente che solo pochi giorni dopo la sua dipartita la Regione Calabria (oggi amministrata dal vicepresidente Spirlì) sarebbe entrata in zona rossa per effetto dell’ultimo Dpcm 3 novembre. «Il più importante dei diritti calpestati è quello alla Salute. Siamo vittime da anni di un commissariamento governativo che, improntato esclusivamente a logiche meramente ragionieristiche, ha distrutto la sanità calabrese. In questo le responsabilità politiche devono essere chiare e nette. Tutte le scelte sanitarie competono in Calabria al Governo ed ai suoi commissari», attacca duramente la stessa Santelli nella missiva inviata a Palazzo Chigi opponendosi al “piano” di commissariamento di Cotticelli. È una lettera da un lato collaborativa, tanto che si conclude con queste parole «Noi calabresi abbiamo diritto ad una sanità da Paese civile, non m’interessa fare guerra contro il Governo nazionale, ma non farò da parafulmine a scelte pesantemente penalizzanti per i miei concittadini. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che esiste un destino di comunità. Nessuno si salva da solo. Non possono esserci divisioni strategiche e strumentali davanti a un diritto fondamentale come la salute».



L’ACCUSA AL GOVERNO

Resta però evidente per precisa intenzione di Jole Santelli, la ferma condanna del tentativo di commissariare senza una logica effettiva la Sanità della Calabria, già pesantemente disastrata per le pessime gestioni precedenti: «la fase Covid è stata gestita dalla Regione in assoluta sintonia con il Governo nazionale. Il nuovo piano sull’emergenza, invece, su richiesta dei commissari è stato predisposto dagli stessi senza alcun coinvolgimento della Regione, e varato dal Ministero competente. Il nuovo piano ribalta totalmente l’impostazione precedente e per quanto mi riguarda lo trovo di difficile attuazione. Nella riunione con il commissario Arcuri e i ministri Speranza e Boccia, Arcuri ha specificato che nelle Regioni in cui è presente il commissariamento ad acta la Regione non è soggetto attuatore». La compianta Presidente, membro di Forza Italia, attacca poi con forza «è necessario che i calabresi sappiano che il Governo si sta assumendo tutta le responsabilità della gestione sanitaria del Covid in Calabria e che la Regione è stata totalmente esautorata. Mi spiace dopo mesi di leale collaborazione, ne prendo semplicemente atto». La lettera assume un’ulteriore valenza politica in queste caldissime ore di scontro tra Governo e commissario; per la Santelli era il Governo ad essere direttamente responsabile di quel piano Covid, poi mai effettivamente posto in essere come amara ammissione in diretta tv dello stesso Cotticelli. L’esatto contrario di quanto scritto ieri da Conte nel post social in cui condanna fermamente l’azione del suo stesso ex commissario, nominandone in CdM subito un altro per poterlo sostituire immediatamente. Radioterapie bloccate, rete oncologica “fermata” per far fronte solo ai casi di Covid: l’accusa di Santelli è specifica, concludendo «se vengono bloccate le radioterapie per esigenze di budget, rendendo impossibile ai calabresi di curarsi a casa propria e costringendoli ad andare fuori regione per terapie salvavita, i calabresi devono sapere che sono scelte effettuate dai commissari di governo, con la totale contrarietà della Regione».