Jonathan Bazzi: la scoperta della sieropositività nel 2016
Jonathan Bazzi, 37 anni a giugno, nel 2016 ha scoperto di essere sieropositivo. Nel 2019 lo scrittore ha voluto raccontare la sua storia nel primo libro “Febbre”. L’11 gennaio 2016 aveva iniziato a sentirsi male, percependo febbre e sintomi influenzali per molte settimane: “Ero convinto fosse sufficiente starci attenti. Non è stato così, non è bastato. L’HIV è una mia caratteristica, nulla di più”, ha spiegato a Vanity Fair. La febbre, che dà il titolo al romanzo autobiografico, è quella febbricola tenace e logorante che accompagna per quasi un mese il protagonista poco prima della scoperta della sua sieropositività: “È una febbre che dal punto di vista del fenomeno fisico dura alcune settimane, ma se la si guarda in ottica metaforica, che estende il significato principale della febbre come meccanismo di difesa del corpo, diventa qualcosa che abbraccia tutte le storie che sono contenute nel libro”, ha spiegato Jonathan a Open Online.
Jonathan Bazzi: la difficoltà di essere gay a Rozzano
“Crescere da omosessuali è una fatica dappertutto. Ma a Rozzano, ecco, vorrei prendermi questo piccolo vanto: di più. Perché Rozzano è una specie di Sud senza il calore del Sud. Tra le tante cose a Rozzano vige per esempio una grande rigidità di genere: i maschi sono fatti in un modo, le donne in un altro”, ha scritto Jonathan Bazzi su Gay.it. Lo scrittore, classe 1975, ha fatto due coming out: “Per l’omosessualità, il coming out non ha avuto una certa risonanza nella mia vita: non l’ho capito a un certo punto, non ho dovuto attraversare la fase dell’accettazione. Non ha rappresentato una soglia, a differenza dell’Hiv”, ha detto a Open Online. Lo scrittore è legato da quasi dieci anni a Marius Madalin Musat, tra i protagonisti del suo secondo romanzo Corpi minori: “Marius rappresenta l’amore tanto atteso e immaginato. Passati i primi mesi di idillio però, qualcosa s’incrina. Questo perché nessun esemplare può essere all’altezza della grandiosità del sogno”.