Jonathan Kashanian: “Voglio due figli”

Jonathan Kashanian, volto dello spettacolo, si racconta a ‘Ciao Maschio’ partendo dal suo desiderio di paternità: “Appena vedo i bambini provo un senso di protezione, perché ho 9 nipoti. Sento un calore dentro. Li voglio in un progetto di vita, vorrei dei bambini. Io ho tutti amici con cui sono cresciuto che hanno tre figli, così come i miei fratelli. Mi sento l’ultima pecora nera degli schemi che mi hanno insegnato da bambino. Ne voglio due, voglio creare una mia famiglia”.



Nonostante la voglia di diventare papà, al momento Jonathan non ha una persona vicino: “In questo momento sono single. Sono bugiardi i single quando dicono che sono single per scelta. Qualcuno che ti aspetta la sera, che ti fa una carezza sul cuore… Sono single ma non per scelta mia. Io sono pieno di amici, di cose da fare, di posti… Ma ho una sensazione che arrivando ultimo a cena nessuno mi terrebbe il posto”.



“Il rapporto con il padre”

Jonathan Kashanian è nato a Israele e cresciuto in Italia, a Milano. Il padre è un uomo molto diverso da lui, come raccontato a ‘Ciao Maschio’: “Mio papà era un uomo pratico, arrivato a Israele due anni dopo la sua costituzione. Nella sua famiglia erano cinque bambini. Lui era ‘doccia fredda, poco tempo, non si spreca l’acqua, basta stare al caldo’. Invecchiando mi rendo conto che sono simile a lui. Io in casa so far tutto, so cambiare tubi… Sto apprezzando cose che non avevo apprezzato da bambino. Lui non era affettuoso, è diventato affettuoso da nonno. Lui non sapeva dirmi ‘Ti voglio bene’ ma alla maturità mi ha mandato un fax e mi ha scritto qualcosa come ‘Sei grande, ti voglio bene, papà’. Non so perché mi abbia mandato un fax, in alcune tappe ha voluto dirmi che c’era. Oggi è più affettuoso, quando parto mi abbraccia”.



Nonostante la sua stravaganza, la famiglia non lo ha mai fatto sentire diverso la loro: “Se io fossi un ragazzo in un villaggio sperduto, che non aveva arte né parte, sarebbe stato difficile. Ho voluto fare spettacolo, sono atipico. Quando ho iniziato a lavorare in tv, gli apprezzamenti della gente hanno fatto sì che non potesse dirmi nulla. Non ho mai fumato, bevuto o altro, sempre il primo della classe, che male facevo a mettere il tailleur rosso?”.

Jonathan Kashanian e il segreto mai confessato

A ‘Ciao Maschio’, Jonathan Kashanian ha raccontato anche un segreto mai confessato: “Avevo un criceto alle medie. Ero in vacanza. Lui era molto vecchio, lo curavo bene. Lui stava morendo di vecchiaia, il veterinario ci disse che doveva morire. Fecero un’iniezione. Ci dissero che non potevamo seppellirlo in giardino perché era vietato e venne un camioncino a prenderlo. Io scesi in lacrime implorando quel signore di lasciarmelo. Allora lo seppellii in giardino, mi aiutò proprio quel signore e lo ricoprimmo di erba”.

Infine, un ricordo sull’arrivo in Italia, non semplice per la famiglia Kashanian: “Io ero l’ultimo della famiglia coccolato. A Israele si cresceva per strada. Questa cosa qui a Milano mi è un po’ mancata, non fu così. All’inizio è stato difficile, non sapevamo la lingua, piangevamo la notte. Io ero piccolino ma ad esempio mamma non poteva aiutarci a scuola. Noi arrivammo nel 1985, i primi anni è stata davvero dura”.