Jordan Tinti, trapper conosciuto con il nome d’arte di Jordan Jeffrey Baby, si è suicidato in una cella del carcere di Torre del Gallo a Pavia, come riporta l’Ansa. Il 26enne stava scontando una pena a 4 anni e 4 mesi: è stato trovato questa mattina privo di vita nella sua cella, con una corda attorno al collo. Nel 2023 Jordan era stato condannato per rapina aggravata dall’odio razziale ai danni di un operaio di 42 anni originario della Nigeria. La rapina era avvenuta in un sottopassaggio della stazione di Carnate. All’aggressione aveva partecipato anche il trapper romano Traffik, quest’ultimo condannato a cinque anni e quattro mesi.
Jordan era stato stato trasferito in una comunità di Pavia appena tre mesi fa, dopo aver ottenuto la misura dell’affidamento terapeutico, poi sospesa dal Tribunale di Sorveglianza, che ha disposto il ritorno in carcere del trapper appena 10 giorni fa. Jordan Jeffrey Baby aveva già tentato il suicidio in passato: sosteneva inoltre di aver subito maltrattamenti durante la sua detenzione.
Il ritorno in carcere pochi giorni fa
Jordan Jeffrey Baby era tornato in carcere da pochi giorni dopo che il giudice, appena dieci giorni fa, aveva revocato la misura di affidamento terapeutico in una comunità, rimandando il rapper nella stessa struttura penitenziaria dove aveva denunciato di essere stato vittima di maltrattamenti. Il 26enne era stato condannato con rito abbreviato a quattro anni e quattro mesi per rapina, con l’aggravante dell’odio razziale, dal tribunale di Monza.
Già due volte nel 2023 Jordan aveva tentato il suicidio in carcere con la stessa modalità: era stato trovato dagli agenti con una ferita alla testa e privo di sensi e con accanto una lettera di addio al padre. Per questo motivo su richiesta dei legali era arrivata la reclusione in comunità, poi annullata dopo il ritrovamento nella sua stanza di uno smartphone e un pacchetto di sigarette. Prima ancora della rapina compiuta nel 2022, nel 2019 il trapper finì nei guai quando assalì una macchina dei carabinieri lanciandole contro una birra, saltandoci sopra, sputando ed insultando le forze dell’ordine.