Jordan Peterson, intellettuale e psicologo, in passato docente di Harvard, è tra i più accesi oppositori alla cosiddetta cultura woke, che vorrebbe un mondo omologato attorno a determinate idee e concetti insindacabili. In una lunga intervista con La Verità ha analizzato la questione, cercando anche di definire quali potrebbero essere le implicazioni pratiche di un mondo woke per le giovani generazioni, oltre ad individuare quale potrebbe essere, secondo lui, il rimedio a tutto questo.
Secondo Jordan Peterson, infatti, è insindacabile l’impatto che la cultura woke sta avendo sui giovani, i quali decidono sempre meno di sposarsi ed avere figli, salvo poi pentirsene troppo tardi. “Tendiamo a promuovere”, spiega nella sua intervista, “una relazione di edonismo infantile, puerile rispetto alle questioni sessuali” che finisce per disorientare i giovani. “Sosteniamo”, specifica, “che qualsiasi interazione sessuale tra ragazzi e ragazze sia sospetta, ma sosteniamo anche, paradossalmente, che qualsiasi formi di espressione sessuale, debba essere non solo tollerata e ben accolta, ma anche positivamente celebrata”. Il rapporto sessuale, dunque, spiega ancora Jordan Peterson, è ridotto all’edonismo, “una cosa terribilmente catastrofica” che finisce per denigrare “le relazioni matrimoniali stabili a lungo termine”.
Jordan Peterson: “La cultura woke si può combattere”
Contestualmente, però, Jordan Peterson sostiene anche che il vento della cultura woke “è cambiato completamente. Due anni fa se dicevi qualcosa sugli attivisti trans o sulla briga edonistica lgbt o l’assoluta bugia legata dell’apocalisse climatica venivi cancellato”, mentre ora, “i terroristi dell’apocalisse climatica sono sulla difensiva, come dovrebbero, perché la loro storia sul cielo che sta per cadere e l’apocalisse in arrivo sta iniziando ad arrivare a orecchie piuttosto scettiche”.
Ma una soluzione, secondo Jordan Peterson c’è, e passa, innanzitutto, dallo “smettere di dire continuamente bugie alle ragazze. Raccontiamo loro che nulla sarà più importate che l’avanzamento della carriera professionale”, una cosa che secondo l’intellettuale “non ha senso e non è vera nemmeno per gli uomini”. Poi, “possiamo smettere di indottrinare i giovani“, mentre i governi dovrebbero incentivare le nascite, oltre che “valorizzare, nella nostra cultura, la vita familiare e le relazioni monogame a lungo termine incentrate sui figli“, perché secondo Jordan Peterson la cultura woke e le relazioni edonistiche a breve termine causano fenomeni di sfruttamento “da psicopatici. E questo non è il tipo di ideale che si vuole diffondere a meno che non si vogliano stimolare le dinamiche dei parassiti e dei predatori.”.