Quest’oggi a Valencia Jorge Lorenzo ha annunciato il suo ritiro dalla Motogp in una conferenza stampa che ha colto molti di sorpresa. Alla vigilia del Gp spagnolo, l’ultimo della stagione 2019 del Motomondiale, il pilota Honda ha quindi dichiarato di esser pronto ad appendere il casco al chiodo, chiudendo così una carriera immensa, che pure gli ha portato 5 titoli iridati e grandissime soddisfazioni. Un pilota eccezionale che è entrato nella storia di questo sport con i suoi duelli con Valentino Rossi e Marquez, ma che specie nell’ultima stagione non è apparso affatto brillante. Un feeling con la Honda mai trovato e gravi infortuni hanno infatti portato Jorge Lorenzo al ritiro al termine di questa stagione del motomondiale alla definitiva consacrazione tra le leggende della Motogp. Per parlare del ritiro di Jorge Lorenzo abbiamo sentito Giacomo Agostini: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



Jorge Lorenzo si ritira: si aspettava questa sua decisione? In effetti sono rimasto sorpreso, è stata una decisione inaspettata.

Pessimi risultati, cadute.. Come mai con la Honda non è nato il giusto feeling? Questo poi non si può sapere, è un mistero capire le ragioni della stagione negativa di Lorenzo alla Honda.



Non sarebbe stato possibile correre con un’altra scuderia? Visto come andavano le cose non so cosa poteva cambiare alla fine per Lorenzo…

Come colloca Jorge Lorenzo nella storia della Motogp? Si può veramente dire che Lorenzo è nella storia della MotoGP, è un grande di questo sport. Lo dimostrano i suoi cinque titoli mondiali del resto!

Agostini resta ancora il migliore… Agostini è Agostini (ride, ndr), ne ha vinti tanti di titoli mondiali, è sempre il migliore…

E l’Aprilia, la moto italiana ha avuto per Lorenzo un peso importante nella sua carriera. Che significato ebbero i suoi due Mondiali 250? Si può dire che all’Aprilia Lorenzo ha passato un periodo importante della sua carriera. Periodo che l’ha formato e ha avuto notevole valore come dimostrano i suoi due Mondiali nella 250.



Alla Yamaha ha invece passato il periodo migliore con tre Mondiali vinti nella MotoGP: com’è stato il rapporto tra Lorenzo e la moto giapponese? Buono, molto buono, lo confermano i suoi tre titoli conquistati nella MotoGp con la moto giapponese. Successi veramente straordinari.

Alla Ducati invece tra alti e bassi: con il senno di poi non sarebbe stato meglio rimanere con la rossa? Forse poteva essere così, alla fine poteva essere anche meglio per Lorenzo, visti i risultati ottenuti in seguito.

Come ha visto il suo rapporto con Valentino Rossi e Marquez? Erano rivali come è normale tra piloti, c’era molta concorrenza tra di loro come succede sempre in gara. Poi magari dopo la fine della carriera si può anche diventare amici…

Qual è stata invece la dote migliore di Lorenzo a livello tecnico? Lorenzo si può definire un pilota veramente completo, in grado di mettere a punto la moto, valido anche come collaudatore. Bravo a livello tecnico, nella conoscenza della moto. Non gli mancava proprio niente in questo senso!

Cosa pensa possa fare dopo la fine della sua carriera? Non lo so, non posso sapere quali saranno le sue scelte, quello che vorrà fare, se rimanere nel mondo delle corse o prendere altre strade…

 

(Franco Vittadini)