Non è un mistero che Maurizio Sarri, se potesse fare un nome per il suo playmaker di centrocampo, sceglierebbe quello di Jorginho. Ne parlavamo anche nelle scorse settimane: che la società allenata dal tecnico toscano sia sulle tracce dell’italo-brasiliano sostanzialmente non fa nemmeno notizia. Ovvero: è chiaro che in un calciomercato ideale, nel quale i giocatori fossero selezionabili come le figurine andando a pescare da un mazzo, Sarri prenderebbe sempre e comunque il classe ’91 che non a caso lo ha seguito al Chelsea quando è arrivato il momento di salutare Napoli. Da qui a dire che la Juventus abbia realmente intrecciato una relazione d’affari con i Blues ce ne corre: Jorginho a oggi è ancora un giocatore fondamentale nei piani di Frank Lampard, lo dimostra la quantità di partite e minuti spesi sul campo e la maniera di interpretare le gare.



Parabola strana quella di Jorginho, che si era affermato in un Verona a caccia della promozione in Serie A con Andrea Mandorlini: obiettivo raggiunto e il giovane regista, che all’epoca aveva 21 anni, si è presentato al piano di sopra dimostrando di poter tenere la categoria. Già a campionato in corso il Napoli era piombato su di lui, anticipando la concorrenza: solo che con Rafa Benitez, che giocava con il 4-2-3-1, Jorginho si era trovato a dover ricoprire molto più campo perdendo dunque le sue grandi qualità, su tutte quella di giocare a uno-due tocchi e farsi sempre trovare in visione del compagno con la palla tra i piedi, pronto a ricevere il passaggio. Nell’estate del 2015 Jorginho era diventato un oggetto misterioso pronto a essere ceduto, il tecnico spagnolo gli preferiva calciatori meno forti in assoluto ma più funzionali al suo modo di intendere il calcio a Napoli (per esempio David Lopez) ma poi è arrivato Sarri.



JORGINHO ALLA JUVENTUS? CALCIOMERCATO, LA CRESCITA DI GILMOUR…

Con cui Jorginho ha comunque iniziato in panchina, ma le prime due partite del campionato (un punto) hanno costretto l’allenatore a rivedere qualcosa: spostamento di Lorenzo Insigne a sinistra e creazione del tridente offensivo, fuori il pupillo Mirko Valdifiori – lanciato a Empoli e portato fino in nazionale – e dentro l’italo-brasiliano. La cui carriera da quel momento ha avuto un incredibile balzo: anche al Chelsea il calciatore si è confermato come uno dei migliori registi al mondo, una certezza per i Blues. Si diceva: ok, ma vediamolo senza Sarri. Ebbene: Frank Lampard ha fatto il grande ritorno a Stamford Bridge sedendosi in panchina, Jorginho è rimasto titolare e con un ottimo rendimento. Dunque, la prova del nove è stata superata con il massimo dei voti: inevitabile dunque che la Juventus ci stia pensando, perché nell’impossibilità di portarlo subito a Torino Sarri ha deciso di affidarsi a Miralem Pjanic (incensandolo nella prima conferenza stampa) ma il bosniaco non è esattamente fatto per quel gioco, e ora sembra che possa essere sacrificato.



Jorginho guadagna poco più di 5 milioni a stagione, stipendio che la Juventus può assolutamente garantirgli; i bianconeri per il ruolo di metronomo davanti alla difesa stanno valutando scelte più economiche e, in questo senso, abbiamo appena parlato del talento emergente Fausto Vera. Tuttavia, Jorginho rimane il favorito numero uno per quella posizione: questo a bocce ferme, poi bisognerà mettersi al tavolo con il Chelsea. La disavventura dei messaggi hot alla traduttrice del club potrebbe in qualche modo influire sui destini dell’italo-brasiliano? Più facile che a sancirne un addio – che sarebbe comunque doloroso – sia la crescita esponenziale dello scozzese Billy Gilmour, che Lampard ha lanciato appena prima dell’emergenza Coronavirus e che ha mostrato di avere ottime doti. Il tecnico potrebbe decidere di puntare su di lui per il futuro e incassare 50-60 milioni per il cartellino di Jorginho, da investire su un calciatore offensivo: vedremo se le pieghe del calciomercato potranno davvero essere queste…