Lo abbiamo detto varie volte: se Maurizio Sarri potesse, riabbraccerebbe subito Jorginho. E’ una questione di feeling, di quanto è stato fatto insieme – dunque di rapporti – di squisita tattica: ovviamente un allenatore, in un mondo ideale nel quale pescare dal mazzo un potenziale acquisto e senza doversi preoccupare di soldi o concorrenza, tende sempre a puntare su elementi che conosce, che sa di cosa possano essere capaci, che sono dunque una sorta di “usato sicuro”. Jorginho corrisponde a questo per Sarri: certamente il mondo del calcio è più complesso di così, non necessariamente tecnico e giocatore che si ritrovano combinano per una formula vincente e bisogna sempre tenere conto del contesto esterno, della squadra nella quale ci si trova, dei compagni. Comunque, lasciando perdere tutto questo (perché c’entra il giusto, e comunque non si può avere la sfera di cristallo) resta valido l’assunto di partenza: Jorginho resta ancora oggi un grande desiderio di Sarri.



Il tecnico della Juventus vuole un regista che sia abile a giocare soprattutto nel corto: uno-due tocchi, passaggi rapidi ma funzionali, capacità di essere sempre in visione di qualunque compagno abbia la palla. Non un playmaker che lanci a 30-40 metri (se poi ci fosse anche questa caratteristica, tanto meglio) ma un profilo invece che, un po’ come fa Sergio Busquets nel Barcellona, sia l’appoggio ideale per triangoli e sponde, per aperture sugli esterni. Nel Napoli, Jorginho svolgeva questo mestiere; i partenopei erano spettacolari anche perché, grazie a lui, il pallone usciva magnificamente dal pressing e si aprivano praterie per andare in porta sfera a terra, non attraverso la sventagliata a scavalcare centrocampo e difesa avversari. Ecco perché nella conferenza stampa di presentazione Sarri ha parlato di Miralem Pjanic in quei termini, riferendosi alla quantità di possessi che il bosniaco avrebbe dovuto giocare: solo che l’esperimento ha fruttato non troppo, e l’ex di Lione e Roma può finire al Barcellona al termine della stagione.



JORGINHO ALLA JUVENTUS? PARLA L’AGENTE

Chi meglio di Jorginho per sostituirlo? “La Juventus è una delle principali squadre europee, chi non vorrebbe farci un’esperienza?”: parole e musica di Joao Santos, agente dell’italo-brasiliano, che è stato interpellato da Radio Kiss Kiss sulla possibilità. Istruzioni per l’uso: lui stesso ha detto di aver appreso dell’interesse bianconero per il suo assistito dai giornali, non ha mai sentito Fabio Paratici (non in queste settimane comunque), ha ribadito che Jorginho ha 3 anni di contratto in un Chelsea nel quale si trova benissimo. Le parole di un procuratore vanno sempre prese con le pinze, perché – qui stiamo ipotizzando da possibili scenari – potrebbero servire a strappare un contratto migliore nel club di appartenenza o scatenare un’asta di calciomercato facendo lievitare il prezzo. Certo, tutti noi possiamo poi aggiungerci la parte sul rapporto Sarri-Jorginho e sappiamo che le parole di elogio per la Juventus corrispondono in questo momento alla verità.



Ci sarebbero poi altri dettagli da valutare: uno di questi per esempio riguarda quel mezzo progetto di fare di Rodrigo Bentancur il prossimo regista della Juventus e arrivare a prendere una grande mezzala, oppure i dubbi legati ai trascorsi napoletani di Jorginho che potrebbero convincerlo a non sposare la causa bianconera. Questi sono tutti dei fattori che eventualmente potrebbero entrare nel quadro, ma solo una volta che sia impostata una trattativa seria e si cominci a ragionare in termini concreti, e non per possibilità; al momento è giusto e sacrosanto dire che Jorginho, quello visto nel triennio di Sarri a Napoli e con il Chelsea, sarebbe il giocatore perfetto per la Juventus per una serie di ragioni, forse anche di tipo economico qualora si riuscisse a piazzare Pjanic alle condizioni cercate. Bisognerà come sempre rimanere in attesa degli eventi, un altro tema sarà quello del ritorno della Serie A dopo la pandemia da Coronavirus perché gli scenari potrebbero ulteriormente cambiare…