Segnalato all’Antiriciclaggio per una serie di pagamenti sospetti verso siti di trading online, Josè Carlos Alvarez è molto amareggiato ai microfoni di Repubblica. Il cubano, ormai ex fidanzato di Rocco Casalino, è finito su tutti i principali quotidiani italiani per i presunti 150 mila euro nell’occhio del ciclone provenienti da una carta prepagata a lui intestata. Il portavoce di Palazzo Chigi l’ha definito vittima di un meccanismo simile alla ludopatia – tanto da perdere 18 mila euro in due mesi – ma ha tenuto a smentire ogni coinvolgimento collegato all’attività del Governo ed eventuali conflitti d’interesse. «Avevamo già problemi, ma questo è stato il colpo di grazia. Ormai è finita al 100%. Questa bomba mediatica ha scatenato tra noi litigi su litigi. Io me ne andrò, non ho mai pensato che l’Italia fosse il paese dove rimanere tutta la vita, mentre Rocco resta qui, a pagarne le conseguenze», ha spiegato Alvarez nell’intervista pubblicata oggi da Repubblica, per poi evidenziare di non avere nulla da nascondere: «Sono pulito e con Rocco sono stato chiaro: “Se vogliono indagare, amore, che indaghino pure”, gli ho detto. Io l’unica cosa che ho fatto è stato perdere i miei 18mila euro».
JOSÉ CARLOS ALVAREZ: “CASALINO NON HA AVUTO ALCUN RUOLO”
Josè Carlos Alvarez ha affermato che i soldi nel mirino dell’Antiriclaggio sono tutti suoi risparmi, a cui si aggiungono 20 mila euro di un prestito chiesto prima del lockdown, chiesto per tentare di aprire un locale. L’ex fidanzato Rocco Casalino lo ha aiutato economicamente – «in questo periodo è stato lui a mandarmi il denaro da inviare alla mamma» – mentre “l’incontro” con il trading online è avvenuto quasi per caso, fino al crack del petrolio. E l’ex compagno non ha avuto alcun ruolo, assicura Alvarez: «Nessuno. Se mi avesse aiutato non avrei certo perso tutto. Anzi, appena lo ha scoperto mi ha detto: “Meno male che hai investito in petrolio e non in titoli italiani, sarebbe stata una tragedia”». Il 30enne cubano ha poi spiegato di non aver parlato con Casalino di questi suoi problemi per vergogna, e lo scoppio del caso ha causato problemi irreversibili alla coppia: «C’è stato un bel casino. È stato molto duro. Mi ha detto: “Adesso vai a lavorare per 10 anni per pagare il debito con la banca e in più dovrai comprarti da mangiare, pagarti l’affitto, aiutare tua madre. Quindi devi trovarti un lavoro, minimo, da 2mila euro al mese”».