Sono tanti i ricordi che uniscono Josè Carreras a Luciano Pavarotti, due artisti che hanno condiviso l’amore per il canto lirico e tanti eventi a tre, con Placido Domingo. L’ultimo ricordo risale a poche settimane prima della morte del tenore italiano: “Andai a trovarlo a casa sua, a Modena“, ha detto Carreras a Il Corriere della Sera tempo fa, “mi accolse a braccia aperte: ‘Come stai, Ciccio?’. Davvero, non so il perchè, ma mi chiamava sempre così e io ho risposto salutandolo come al solito: ‘Hola, Chato'”. Poi i due hanno parlato a lungo e quando è stato il momento di salutarsi, Pavarotti ha fermato l’amico sulla porta. “Ed è corso in cucina a prepararmi un panino al prosciutto. ‘Per il viaggio’, ha spiegato porgendomelo”, racconta. E’ stata invece la malattia ad unire i tre tenori la prima volta, nel luglio del ’90, in occasione dei Mondiali di calcio. “Quel primo concerto con Placido e Luciano, in realtà, era stato organizzato per sostenermi nella creazione della Fondazione Josè Carreras per la lotta alla leucemia”, ha sottolineato, “dopo Italia ‘90, noi siamo stati chiamati a Los Angeles nel ’94, a Parigi nel ’98, a Yokohama nel 2002, sempre per la finale. Ma non solo: tra il 1990 e il 2004 abbiamo tenuto assieme una trentina di concerti”.
Josè Carreras, addio alla lirica dopo la morte di Luciano Pavarotti
Josè Carreras ha detto addio alla lirica appena due anni dopo la scomparsa di Luciano Pavarotti. Un saluto dovuto, visto il cambiamento subito alla voce, a distanza di tre decenni da quel concerto alle Terme di Caracalla che ha premiato i due artisti e Placido Domingo come I Tre Tenori. Oggi, venerdì 24 aprile 2020, la vita del tenorissimo verrà raccontata grazie al docufilm Pavarotti che andrà in onda nella prima serata di Rai 1. Si ripercorrerà anche quello storico momento in cui ha fatto la storia della musica lirica in Italia, grazie al patto artistico con i due colleghi. Un evento però nato grazie all’agente Mario Dradi e al suo primo incontro con Carreras, avvenuto durante un suo concerto a Ravenna. “Lo conobbi e in seguito entrambi in confidenza”, ha raccontato Dradi tempo fa a Liricamente, “per una serie di fortunate coincidenze, lui mi chiede di seguirlo e di collaborare con Carlo Caballè, il suo manager dell’epoca”. Ed è così che quando a Carreras è stato proposto un concerto a Roma per i Mondiali ’90, Dradi ha colto la palla al balzo per creare un grande evento.
“Lui non ci teneva particolarmente”, ha rivelato, “mi disse che avrebbe partecipato se fosse stato creato un evento un po’ particolare, altrimenti non era interessato. A me venne l’idea dei Tre Tenori, coinvolsi Placido Domingo e Luciano Pavarotti, e poi chiamai Zubin Mehta come direttore. Fu un’impresa complicata: i fondi a mia disposizione erano pochi, il lavoro che avrebbero dovuto fare tre uffici lo facevamo in tre persone. Ecco, ho rischiato il tutto per tutto”.