JOSE’ JAMES, IL FOLGORANTE DEBUTTO NEL 2008 DELL’ARTISTA JAZZ-SOUL
José James, chi è il 46enne cantautore statunitense soul-jazz che questa sera sarà tra gli ospiti di “Propaganda Live” e che si esibirà a favore del pubblico in studio? Seppure non ancora molto noto alle platee italiane, ma discretamente apprezzato dalla critica, l’artista originario di Minneapolis (Minnesota) ha deciso di uscire in questo 2024 con un album dal titolo emblematico dal momento che richiama il suo anno di nascita, ovvero il 1978. Ma, in attesa di vederlo esibirsi stasera, cosa sappiamo della carriera di José James, della sua musica e delle contaminazioni tra blues e il cosiddetto ‘neo soul’ che l’hanno portato a pubblicare negli ultimi quindici anni già diversi album e partecipare a varie collaborazioni?
Nativo di una delle città americane in cui da decenni si scrive la storia della musica (basti pensare che era originario di Minneapolis il leggendario Prince, ma non solo…), José James ha fatto della contaminazione degli stili e anche culturale una sua bandiera: basti partire dalle sue origini lontane per metà irlandesi e metà panamensi. Formatosi presso la prestigiosa “The New School for Jazz and Contemporary Music” presso il Greenwich Village di New York, José James aveva dato alle stampe il suo primo disco di inediti nel 2008, “The Dreamer”, pubblicato per una importante etichetta indipendente, la Brownswood Recordings, e che era stato il classico disco di debutto che fa parlare molto di sé e accendendo i riflettori su una voce fino ad allora poco conosciuta.
JOSE’ JAMES E LA STORIA D’AMORE CON TAALI: SI CONOBBERO DURANTE UN…
Negli anni successivi la fama di José James negli States era cresciuta grazie soprattutto a uno dei lavori successivi: infatti con un importante lp, “For All We Know” (pubblicato per la etichetta Impulse! e uscito nel 2010), si era aggiudicato non solo l’Edison Award ma pure l’“Académie du Jazz Grand Prix” nella categoria ‘Best Vocal Jazz Album’ di quello stesso anno. Sposato da qualche tempo con Talia Pnina Billig, nome di battesimo dell’artista conosciuta come Taali (cantante con all’attivo anche una nomination ai Grammy Award, di cui parliamo a parte in un altro articolo quest’oggi), l’ultimo progetto di José James risaliva al 2022 e con “On & On” rileggeva i capolavori di Erykah Badu durante il concerto presso il Millennium nell’ottobre di quell’anno.
In una intervista di qualche anno fa, José James aveva parlato delle radici della propria musica e fatto un accostamento importante ma non banale avvicinando il genere che ama, il jazz-soul, con l’hip hop. Pur essendosi evoluto nel corso degli anni, sperimentando sonorità maggiormente pop pur senza mai cedere appieno alle tentazioni del ‘mainstream’, il 46enne artista americano aveva spiegato come mai nei suoi brani vi fosse più di un richiamo proprio all’hip hop: “Io sono arrivato al jazz proprio ascoltando quel genere: tutti gli artisti che ascoltavo negli Anni Novanta amavano il jazz e la sua complessità”. Non solo: nella cultura black, hip hop e jazz hanno un posto speciale e José James in diverse interviste ha ammesso che la sua fortuna è essersi trovato tra i protagonisti di una scena molto feconda: “Io penso che la forza del jazz derivi dal fatto che è stato capace di assorbire il meglio dei suoni dal modo (…) È la bellezza del sound di gente come John Coltrane”.