Josef Schwazer: “Le responsabilità sono mie. Mio figlio stava male”

Josef Schwazer è il padre di Alex, marciatore italiano campione olimpico della 50 km a Pechino 2008. La sua vita quando viene squalificato per doping, un momento tragico nella vita dell’atleta che l’ha segnato per sempre. Proprio il padre Josef Schwazer parlando di quel terribile momento ha dichiarato: “è tutta colpa mia,  dovevo capire che mio figlio stava soffrendo perchè è da tempo che stava male, gli chiedo scusa. Quano si capisce che un figlio sta male bisogna cercare di parlargli ed è quello che farò”. In una delle poche interviste rilasciate alla stampa, il papà di Alex Schwazer si è preso tutte le colpe di quanto successo al figlio.



“Le responsabilità sono mie, perché se si vede un figlio, che durante tutto l’anno è stato male, si deve capire e si deve cercare di parlargli. L’ultima volta che è partito da qui era distrutto. Forse l’ha fatto per non deludere gli altri. È stata al 100% la prima volta che ha fatto uso di queste sostanze” – le parole del papà.



Josef Schwazer e il caso doping del figlio Alex

Il papà di Alex Schwazer è consapevole di aver sbagliato e tanto. La squalifica per il doping ha stravolto la vita del marciatore italiano campione olimpico della 50 km a Pechino 2008. Il doping ha segnato come un marchio la vita del campione che è pronto a ricominciare e a scrivere nuove pagine della sua carriera sportiva. Ricordando quei momenti però il padre ha detto: ” psicologicamente non reggeva più. Si era chiuso in se stesso. Si allenava da solo. Spero di poter rimediare agli errori che ho fatto con lui”.

Quel giorno ha cambiato anche la vita di Josef Schwazer, papà di Alec, che ha precisato: “oggi non è il giorno più brutto, il peggiore è quello che verrà. Ripeto, la colpa è mia. Nei momenti difficili serve un padre che riesca a stare vicino ad un figlio. Per questo chiedo perdono ad Alex. Tireremo avanti”. A distanza di anni però il papà spera che il figlio possa riprendere la sua vita di atleta: “l’importante è avere mio figlio. Ora dovrà affrontare una nuova vita ma per lui è una sorta di liberazione, si è tolto un grosso peso. Adesso la nuova vita senza i sacrifici che ha fatto in questi anni. È importante la vicinanza della sua famiglia”.