Domenica l’alto rappresentato dell’Unione Europea per gli affari esteri e la sicurezza, Josep Borrell, si è inserito nella questione di Taiwan, minacciata da anni dalle mire della Cina. Pubblicando un articolo sul quotidiano francese Le Journal du Dimanche, nel quale ha lanciato l’idea di pattugliamenti navali europei nello stretto taiwanese, ha anche risposto (indirettamente) alle parole di apertura nei confronti della Cina del presidente della Francia Emmanuel Macron. Secondo Josep Borrell, a differenza di quanto crede Macron, quella di Taiwan è una questione di cruciale interesse per l’interezza dell’Europa, che perderebbe un importante tassello economico.



Le parole di Josep Borrell su Taiwan

Parlando con il quotidiano francese, insomma, Josep Borrell ha detto che “l’Europa deve essere molto presente sulla questione Taiwan” perché secondo lui “ci riguarda economicamente, commercialmente e tecnologicamente“. La sua volontà è chiara e precisa e non tarda troppo ad esprimerla, spiegando che “esorto le marine europee a pattugliare lo Stretto di Taiwan per mostrare l’attaccamento dell’Europa alla libertà di navigazione in quest’area assolutamente cruciale”.



“Allo stesso tempo”, continua a spiegare Josep Borrell, “dobbiamo essere vigili contro le provocazioni e le pressioni eccessive”, inserendo nel suo ragionamento anche la minaccia cinese. Solo pochi giorni fa, infatti, in risposta ad un incontro tra il presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, e il presidente della Camera dei Rappresentanti americano, Kervin McCarthy, la flotta cinese ha avviato un’esercitazione di tre giorni nei mari taiwanesi, di fatto rendendo la navigazione impossibile. Tornando a Josep Borrell, invece, pochi giorni fa in un’altra intervista aveva spiegato che l’isola “fa chiaramente parte del nostro perimetro geostrategico a cui dobbiamo garantire la pace. Non è solo per una ragione morale che un’azione contro Taiwan deve essere necessariamente respinta”, ha spiegato, “ma anche perché sarebbe, in termini economici, estremamente grave per noi, perché Taiwan ha un ruolo strategico nella produzione dei semiconduttori più avanzati”. Secondo il commissario UE, inoltre, “la stragrande maggioranza della popolazione taiwanese ritiene che lo status quo pacifico sia la soluzione più appropriata. Cerchiamo quindi di essere fermi nel garantire che questo principio sia rispettato”.

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