La storia degli inizi nel mondo del calcio di Joseph Bouasse Perfection è stata sicuramente particolare: rifugiato abbandonato davanti alla stazione Termini, aveva potuto sviluppare il talento per il calcio nella Liberi Nantes. Si tratta di una società capitolina iscritta da molti anni nei campionati provinciali, capace di galleggiare principalmente tra la Seconda e la Terza Categoria. Una realtà particolare perché composta interamente da rifugiati, che possono giocare in un campionato federale con deroghe nonostante i problemi di tesseramento derivanti dalla mancanza di cittadinanza. Perfection è riuscito a spiccare tanto da arrivare nel settore giovanile della Roma, allenandosi al fianco di Totti e De Rossi prima del passaggio all’estero, al Cluj in Romania. Si attendono ora accertamenti per comprendere cosa abbia causato il fatale attacco cardiaco costato al Perfection la vita a soli 21 anni. (agg. di Fabio Belli)
JOSEPH BOUASSE E’ MORTO: IL CORDOGLIO DELLA ROMA
La notizia l’hanno data anche le pagine ufficiali della Roma, la sua parabola l’ha idealmente ripercorsa il Corriere della Sera: è morto a 21 anni Joseph Bouasse Perfection, calciatore camerunense. Si parla di un arresto cardiaco improvviso, e quello che sappiamo di lui è che aveva avuto un trascorso nella Primavera giallorossa: sembrava quasi un racconto da romanzo di riscatto sociale, di quelli che hanno protagonista un ragazzo e il suo sogno di sfondare (a prescindere dal campo), che prima viene tradito e abbandonato ma poi, quasi per caso, ha l’occasione della vita e la sfrutta sino ad affermarsi. Non sapremo mai se questa sarebbe stato anche il percorso di Bouasse, possiamo solo ricordare quello che gli era capitato e tornare sui passi che ha compiuto quando è arrivato in Italia.
I dati ufficiali ci dicono che Joseph Bouasse Ombiogno Perfection era nato a Yaoundé, la capitale del Camerun, il primo settembre 1998: arrivato in Italia, si era messo nelle mani di quello che gli era stato presentato come un procuratore, e che gli avrebbe dovuto trovare una squadra. Peccato che quella persona si fosse rivelata un truffatore: così, Bouasse era stato lasciato alla Stazione Termini di Roma, senza sapere cosa fare né dove andare. Ad accoglierlo, la Liberi Nantes: una squadra della capitale diventata famosa proprio perché i componenti della sua rosa sono rifugiati e richiedenti asilo politico. Qui Bouasse ha potuto iniziare a giocare a calcio – in Terza Categoria – e qui ha avuto l’incontro che avrebbe potuto cambiargli la vita.
JOSEPH BOUASSE E’ MORTO: LA SUA PARABOLA
Un’amichevole, forse quella che la Liberi Nantes giocò nell’ottobre 2015 contro le Roma Legends; in realtà, il Corriere cita il mese di luglio come acquisizione da parte della società giallorossa. Sia come sia, il camerunense per venire tesserato dovette aspettare la maggiore età: a ottobre 2016 la prima convocazione nella Primavera di Alberto De Rossi, con la quale si era allenato per un anno. Sette presenze fino a gennaio, tre delle quali da titolare; Bouasse giocava prevalentemente come centrocampista centrale, all’occorrenza da trequartista. Si diceva che Luciano Spalletti lo seguisse con interesse, e forse anche per questo la Roma decise di darlo in prestito al Vicenza per la seconda parte della stagione: i biancorossi erano in Serie B e l’esperienza per Bouasse si rivelò un buco nell’acqua, con appena 14 minuti a fine febbraio (sul campo dell’Avellino) e il nome sul taccuino dell’arbitro Marco Piccinini per un’ammonizione ricevuta.
Da lì, ancora Roma Primavera: uno spezzone in Supercoppa e tre in Coppa Italia, poi la società capitolina scelse di non dare a Bouasse un contratto da professionista e lo lasciò svincolato. Le ultime notizie lo avevano segnalato al Cluj, per un’avventura con la capolista della Liga I rumena; purtroppo la pandemia da Coronavirus aveva fermato anche quel campionato, prima che il centrocampista potesse fare il suo esordio nella squadra che nel girone di Europa League aveva eliminato la Lazio. Oggi è arrivata la tragica e improvvisa notizia della sua morte: in Italia forse lo ricordiamo poco come calciatore, ma non possiamo fare a meno di unirci al cordoglio per la scomparsa di un giovane che avrebbe ancora potuto farsi notare, sul campo come fuori.