L’economista e saggista statunitense Joseph Stiglitz è stato scelto stamane dal Miur per la seconda prova della maturità 2023, precisamente per il Liceo per le Scienze Umane, per l’opzione economico-sociale, traccia di Diritto ed Economia politica parla di Globalizzazione. Nel dettaglio il ministero ha proposto ai maturandi un estratto dall’opera “La globalizzazione e i suoi oppositori” di Stiglitz, scritto nel 2002. Cerchiamo di scoprire qualcosa di più di questa figura di spicco per l’economia americana, premio Nobel per l’economia nel 2001.



Nato il 9 febbraio del 1943 in quel di Gary, Stiglitz è attualmente professore presso la Columbia University di New York, oltre ad essere stato capo economista della Banca Mondiale fino al 2000. Numerosi i suoi lavori sulla microeconomia e a riguardo il contributo principale di Stiglitz riguarda lo screening, un tecnica utilizzata da un agente economico che cerca di acquisire delle informazioni, private, da un altro. Proprio per tale contributo alla teoria delle “asimmetrie informative” che ha ottenito il premio Nobel insieme a George A. Akerlof e A. Michael Spence.



JOSEPH STIGLITZ, CHI È: LA SUA TEORIA SULLA CINA

Nel corso degli ultimi anni Stiglitz si è inoltre distinti per le critiche al FMI, il Fondo Monetario Internazionale, ma anche all’Eurozona. Inoltre, è l’autore, fra gli altri, di Whither Socialism, libro che spiega il fallimento economico del socialismo nell’Est europea, ma anche il ruolo dell’informazione imperfetta nei mercati, e il concetto errato circa che l’economia sia effettivamente libera nel sistema capitalista-liberista.

La sua ultima pubblicazione tradotta anche in italiano risale al 2021, leggasi “Misurare ciò che conta. al di là del Pil”, mentre di recente si è distinto circa il suo pensiero sulla classe media degli Stati Uniti, considerata dallo stesso la vera perdente della globalizzazione a discapito della Cina, che invece l’economista Joseph Stiglitz considera la gtande vincitrice di questo processo. Secondo l’esperto, la Cina ha una domanda interna tale da rendere superfluo il commercio estero, ed inoltre si dice convinto che Pechino “risponderà con forza e intelligenza” e colpirà gli Stati Uniti “dove fa male economicamente e politicamente” se cercano di proteggere la loro industria.