Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia nel 2001, ha commentato l’inflazione generata nel mondo dalla guerra in Ucraina e dalla crisi Covid. L’ha fatto attraverso “La Repubblica”, sottolineando che, a suo avviso, l’Occidente è piegato da un equivoco di fondo, ossia “che per combattere l’inflazione occorra una massiccia dose di aumenti dei tassi. Niente di più sbagliato e controproducente. In nome di questa battaglia contro l’inflazione, le banche stesse stanno provocando una recessione, o peggiorando il rallentamento. La lotta si sta combattendo con le armi sbagliate”.



Il punto – ha spiegato Joseph Stiglitz – è che le economie del mondo libero rallentano, com’è inevitabile in presenza di una guerra irresponsabile come quella che muove la Russia, e anche di enormi opacità da parte cinese. I prezzi salgono però da molto prima dell’invasione e ora stanno di nuovo scendendo, magari più lentamente di come sarebbero scesi se la guerra non ci fosse stata, ma con una dinamica calante naturale. La Fed e la Bce sono state accusate di essersi accorte in ritardo dell’inflazione “e questo è stato il primo errore. Ma il secondo, più grave, è stato quest’attacco tardivo e frontale che rischia di avere impatti devastanti. Si dice, per motivare questa corsa selvaggia al rialzo, che bisogna recuperare al più presto il 2%, ma mi sembra un ragionamento farneticante”.



JOSEPH STIGLITZ (NOBEL 2001): “L’INFLAZIONE SI AUTO-ABBATTE QUANDO LA DOMANDA INTERNAZIONALE CALA”

Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi de “La Repubblica”, Joseph Stiglitz ha chiarito che stiamo affrontando un’inflazione da offerta, non da domanda, che è sbagliato combattere con gli aumenti dei tassi, i quali hanno solo l’effetto di rendere più complicati gli investimenti delle aziende che sarebbero vitali. Più che il Pil, a preoccupare è il tasso di disoccupazione che aumenta.

In Europa il fattore energia è dominante: “Ho studiato i metodi di determinazione dei prezzi dell’elettricità in Europa e in Italia e mi sono convinto dell’urgenza di una riforma, perché attualmente gli speculatori vengono premiati, e anche certi produttori. Si potrebbero abbattere su tutta la linea i prezzi. A detta di Joseph Stiglitz, infine, l’inflazione si auto-abbatte quando la domanda internazionale cala e i primi a scendere sono proprio i prezzi che avevano avviato il processo, quelli dell’energia: “Ma non vale il discorso ‘per le rinnovabili rinviamo tutto perché ora c’è l’emergenza’. Qualsiasi rinvio è incosciente e immotivato. I prezzi delle rinnovabili sono già assolutamente competitivi”.