Jova Beach Party, le accuse: l’avifauna, l’habitat protetto e i troppi rifiuti…
Anche quest’anno è partito uno dei concerti più attesi dell’estate: il Jova Beach Party, per un totale di 21 tappe, il “ragazzo fortunato”, Jovanotti, girerà l’intera penisola. Parole d’ordine? Sole, mare, allegria, okay tutto bello… Ma l’ambiente? Già prima della pandemia, nel 2019 l’evento era stato criticato da ambientalisti e non, e anche quest’anno le premesse sembrano essere le medesime. Il tour ha preso il via con le prime due tappe, del 2 e 3 Luglio a Lignano Sabbiadoro, i fan sono stati 36 mila e sono iniziate le prime polemiche.
Le accuse principali sono: le ricadute sull’avifauna e sull’habitat protetto, celebre il caso dell’uccello fratino che rischia l’estinzione visto che in Italia ne rimangono solo 700 coppie e ovviamente la grande quantità di rifiuti rilasciati. Anche per la seconda tappa, che si terrà a Marina di Ravenna questo week end, in un area di 30mila metri quadri, sono iniziate le prime critiche. In particolare gli attivisti accusano la rimozione di un filone di tamerici lungo 65 metri, un’azione che, come l’associazione Italiana Nostra ha dichiarato: “Comporta gravi ricadute sulla ventilazione della pineta”; a riguardo è comparso anche uno striscione di protesta che recita: “Sindaco, l’ha autorizzato lei? Wwf, Fiab ambientalisti dove siete?”.
Jova Beach Party, il mondo Twitter critica aspramente il cantante: “E osa anche definirsi ambientalista”?
Ma le critiche verso il Jova Beach Party non sono arrivate solo dagli ambientalisti, ma anche, e soprattutto, dal mondo social, prime fra tutti Twitter dove l’hashtag #JovaBeachParty è stato primo in tendenza. Per difendersi dalle varie accuse Lorenzo Cherubini già nel 2019 aveva sostenuto di aver messo in pratica una serie di azioni per rendere l’impatto del suo concerto il più basso possibile. Ma è proprio questa “aura green”, questo suo dichiararsi salutista e ambientalista a infervorare chi lo critica.
“È inutile che te magni le pappette bio estirpate dalle rocce dell’Himalaya prodotte dal monaco Buddista se poi mi fai una ca**o dì ammucchiata sulle spiagge alla faccia della sostenibilità ambientale” (scrive Visconte Rampante); o ancora:” Ipocrisia portami via caro #jovanotti.Dici di non mangiare carne e che non sopporti gli allevamenti intensivi e poi ti fai sponsorizzare da Fileni. Per non parlare delle ruspe sui nidi di fratino” (marziamaggi). Infine “Il #JovaBeachParty è un vero e proprio disastro ambientale, oltre che musicale. Che poi lui faccia anche l’ “ambientalista” rende il tutto più ridicolo e patetico(@GianpaoL0). Ovviamente a difenderlo sono i migliaia di follower, una vera battaglia social si sta consumando a riguardo, chi avrà la meglio?