Non si placano le critiche a Jovanotti – da parte di ambientalisti e non – per l’impatto del Jova Beach Party sulla natura. L’ultima polemica arriva dal geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, che nella sua rubrica su la Stampa ha espresso il proprio punto di vista condensato nella frase: “I concerti con 50mila persone non sono sostenibili da alcun sistema naturale”.



A replicare è stato lo stesso cantante con un post-sfogo su Facebook: “L’altro giorno ho chiamato econazisti quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera. Li ho chiamati econazisti perché essi lo sono”. Così comincia il post con cui Jovanotti su Facebook risponde al professor Mario Tozzi, autore dell’articolo “Caro Jovanotti, stavolta sbagli”. Il cantante ha parlato direttamente al geologo, scrivendo: “Seguo il tuo lavoro di scienziato e di divulgatore da tanto tempo e mi ricordo quando nel 2019 hai difeso le nostre feste in spiaggia, non capisco quindi cosa sia cambiato nel frattempo”.



La risposta di Jovanotti

Il post di Jovanotti in risposta a Mario Tozzi prosegue con qualche spiegazione sui permessi ricevuti e sul lavoro svolto per poter portare sul palco e sulle spiagge uno spettacolo nel rispetto dell’ambiente: “Così come nel 2019 tutto è stato fatto bene in collaborazione con Wwf (io non ho competenze specifiche, loro ne hanno), anzi ancora meglio. Abbiamo tutti i permessi delle autorità competenti, locali, regionali e nazionali: un lungo lavoro di monitoraggio e ricerca da parte del Wwf nazionale, che ha coordinato un team di tecnici ed esperti, ha scandagliato ogni metro quadro e valutato tutte le questioni perché tutto si svolgesse sempre in aree senza criticità ecologica di nessun tipo”.



L’artista sottolinea inoltre: “Io davvero, per quello che ho potuto verificare e fidandomi di gente esperta che ci affianca in questa avventura, non ho niente di cui pentirmi. Le spiagge dove suoniamo sono luoghi popolari sempre pieni di gente. Non andiamo mai, nemmeno una volta, in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette. La spiaggia di Lido di Fermo non é più ‘naturale’ di Hyde Park o del prato di San Siro”. Infine, il cantante conclude: “Fare di JBP un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo. Questa cupezza da santa inquisizione che qualcuno vuole infondere al tema ambientale usando JBP è controproducente soprattutto per l’ambiente”. In chiusura, un invito a Tozzi “a vedere di persona quello che facciamo”.