Luka Jovic piace a tante squadre, e potrebbe ritrovarsi ad essere un oggetto dei desideri del calciomercato. Questa volta però la situazione è diversa: un anno fa l’attaccante serbo era uno dei pezzi pregiati della sessione estiva, esploso a suon di gol (spesso decisivi) con la maglia dell’Eintracht Francoforte che lo aveva preso in prestito dal Benfica, per poi riscattarlo a 6 milioni di euro. Il Real Madrid è stata la prima società a fiondarsi su di lui, pagandolo una cifra vicina ai 70 milioni; peccato che già in estate ci fosse qualche dubbio riguardo la convivenza dell’attaccante serbo con un certo Karim Benzema. Che al Santiago Bernabeu sarebbe un caso da studiare: messo in discussione in ogni singolo finale di stagione, confermato ad ogni singola sessione di calciomercato per poi risultare decisivo sempre e comunque, per esempio nella finale di Champions League vinta contro il Liverpool.



Ecco: con una concorrenza del genere, chiaramente Jovic partiva già in una condizione di “rincorsa”: in più passare da un club come l’Eintracht – con tutto il rispetto – che aveva centrato una stagione fantastica raggiungendo la semifinale di Europa League e sfiorato la qualificazione in Champions League, ad un colosso dall’enorme tradizione come il Real Madrid, peraltro reduce da una serie di clamorosi trionfi internazionali, non ha aiutato il giovane Jovic. Che ci ha provato, ma di spazio ne ha trovato proprio poco: per farlo giocare, Zinedine Zidane ha anche aperto alla soluzione della fascia laterale nel tridente offensivo, trovando però terreno poco fertile perché il serbo è un animale d’area di rigore, certamente capace di svariare per andare a prendersi il pallone e creare da solo ma non certo adatto per lo sfiancante lavoro da esterno.



JOVIC AL MILAN? CALCIOMERCATO, CI PROVA ANCHE IL NAPOLI

Così, dopo essere stato un highlight di calciomercato, Jovic è adesso diventato un’occasione: non dal punto di vista economico perché il Real Madrid chiaramente vuole farsi pagare (sempre che il serbo sia effettivamente in vendita), ma sicuramente come possibilità di portare nella propria rosa un giocatore la cui carriera deve ancora definitivamente sbocciare, che va in cerca di riscatto immediato e che in tante squadre sarebbe titolare senza troppe discussioni. In Italia, abbiamo sempre accostato il Napoli al cartellino di Jovic: effettivamente Aurelio De Laurentiis ha bisogno di una prima punta di peso che sostituisca l’ormai partente Arkadiusz Milik. Tuttavia, altre società si possono inserire nella corsa al serbo: tra queste certamente anche il Milan, anche se i rossoneri per il momento (e a bocce ferme) dovrebbero definire alcuni aspetti finanziari a cominciare dal peso dell’ingaggio, che nel Real Madrid è di 10 milioni lordi. Troppi per i pensieri di risparmio del fondo Elliott e Ivan Gazidis.



UN IDEALE POST-IBRAHIMOVIC

Però, dal punto di vista tattico, Jovic potrebbe essere il calciatore ideale: rappresenterebbe il post-Ibrahimovic in tutto e per tutto perché si tratta di un giocatore che ha 16 anni meno dello svedese ma potrebbe ripercorrerne i passi almeno come possibilità di fare la storia nelle grandi squadre europee. La possibilità di acquistare Jovic sarebbe ancora più possibile con l’arrivo di Ralf Rangnick sulla panchina rossonera – o comunque in dirigenza – perché l’attuale direttore sportivo del Lipsia ha avuto modo di osservarlo da vicino e dunque sa di cosa è capace. Inoltre, ci sarebbe anche la bella occasione di ricomporre il tandem che ha fatto benissimo all’Eintracht: il Milan infatti confermerà (dovendolo riscattare) Ante Rebic, che nella stagione in cui ha giocato con Jovic ha segnato 10 gol (in 38 partite) e, come abbiamo già detto, ha condotto la squadre di Francoforte all’annata migliore da parecchi anni.

Ecco allora che il Milan sogna il colpo Luka Jovic: come abbiamo detto non sarà affatto semplice perché la concorrenza è folte, e perché i rossoneri dovranno innanzitutto vendere e non consentirebbero all’attaccante serbo di giocare la Champions League (anzi, c’è la seria possibilità che i rossoneri falliscano anche la coppa “minore”). Giocando d’anticipo però si potrebbe fare, sapendo anche che la pandemia da Coronavirus ha necessariamente portato alla svalutazione di tutti i calciatori e che, in più, si potrebbe lavorare su una formula di prestito con diritto o obbligo di riscatto. A meno che il Real Madrid non si impunti: o una cessione definitiva o niente. Una possibilità soprattutto se nessuno dei partenti dalla Casa Blanca dovesse alla fine prendere la strada di un’altra società: prematuro al momento fare ogni tipo di discorso, vedremo quello che succederà in futuro…