Un “terremoto” si è abbattuto sul mondo del calcio, dal nome “Super League” e nel giro di poche ore si è assistito ad un profluvio di notizie, commenti e “sparate” non propriamente informate: lasciando il commento sportivo ad altre sedi, concentriamoci sulla mega struttura economica che dovrà supportare la nascita di questa “SuperLega” che mira a sostituire la Champions League nell’immaginario pubblico calcistico.



Vi sarebbe una prima conferma dalla banca Usa JP Morgan sul finanziamento diretto da 3,5 miliardi di euro ai primi 12 club fondatori (Juventus, Milan, Inter, Arsenal, Chelsea, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Tottenham, Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid), ovvero 290 milioni a singolo Club,  come sovvenzione alla crisi dovuta dalla pandemia Covid: si può ben intuire come quei soldi facciano gola e abbiano provocato la scissione ormai definitiva tra 12 club e Uefa-FIFA. La conferma è arrivata stamane alla Reuters e all’Afp secondo un portavoce della stessa JP Morgan: «Posso confermare che stiamo finanziando l’operazione».



LA STRUTTURA ECONOMICA PER SOSTENERE LA SUPER LEAGUE

Nel comunicato congiunto i 12 fondatori della Super League non hanno ancora inserito le cornici effettive sui finanziamenti iniziali e sulle coperture di sponsor e diritti tv, il fulcro economico all’intero progetto dunque è ancora all’oscuro: «Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega», si legge nella nota ufficiale. Questi contributi di solidarietà «saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club. Inoltre, il torneo sarà costruito su una base finanziaria sostenibile con tutti i Club Fondatori che aderiscono ad un quadro di spesa. In cambio del loro impegno, i Club Fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19».



Dall’Indipendent, giornale economico inglese, arriva intanto una dura presa di posizione contro la Super League e contro soprattutto il progetto monstre di JP Morgan (seguendo di fatto quanto già spiegato dal Premier Boris Johnson, tra i primi a schierarsi a favore della Uefa e contro la SuperLega): «La scalata degli Usa al calcio mondiale. Molti aspetti sul progetto rimangono incerti – scrive ancora Indipendent – e ci si prepara a un’enorme battaglia legale: ma i vertici del calcio mondiale sono concordi nella convinzione che in sostanza si tratti di un ‘takeover’ americano sullo sport più diffuso al mondo, frutto dell’ “avidità sfrenata” del capitalismo Usa”. Dunque, l’abbattimento della piramide sociale del calcio e’ “un punto di non ritorno, un atto di guerra».