Julia Elle, influencer nota come Disperatamente mamma, parla per la prima volta attraverso la carta stampata, dopo il caos scoppiato lo scorso novembre, e le accuse di aver mentito circa la sua vita in favore dei follower. Tutto comincia quando l’ex compagno, Paolo Paone, noto produttore discografico, attraverso Instagram scrive che di fatto la vita raccontata da Julia Elle è una mezza farsa in quanto il secondo figlio non era il suo e non era nato da un ritorno di fiamma di una notte, come invece raccontava l’influencer in uno dei suoi libri. Paolo Paone aveva poi accusato la donna di aver mentito e di non avergli fatto vedere i bimbi. Julia Elle ha spiegato che l’ex era un violento e che è dovuta scappare di casa dopo un coltello puntato alla gola, ma ormai i follower sembrano essersi schierati contro di lei. Oggi, al Corriere della Sera, motiva così la bugia: «Quando mi hanno chiesto il primo libro, era il 2017 e venivo da quattro anni drammatici. Di fatto, ero sola con due bambini piccoli. Scrivere era il mio sogno ed ero felicissima, ma quando ho capito che dovevo raccontare la mia vita, ero disperata. Avrei dovuto dire: il libro non lo scrivo. Invece, l’ho scritto edulcorato. Ho sbagliato, chiedo scusa a tutti, l’ho gestita male. Però il libro era l’esito di tutto il mio investimento in tempo e denaro. E quando ne avevo parlato a Paolo, mi aveva detto: scrivilo, basta che parli bene di me e dici che il maschietto è mio. Questo anche se l’ho concepito con un altro, quando ci eravamo già lasciati, ma lui temeva di passare per uno che era stato tradito».



Quindi Julia Elle ha raccontato la sua storia con Paone: «Nel 2013, facevo la cantante, conosco Paolo in uno studio di registrazione. L’ho visto suonare e mi sono innamorata. Il primo mese e mezzo, non mi ha trattata male. A giugno, resto incinta: ero felice, ma lui mi ha chiesto di abortire. Non ho voluto e siamo andati a vivere insieme e, da lì, è diventato un altro. La violenza è stata un crescendo. Ha iniziato che urlava. Poi, urlava e mi insultava. Poi, urlava, mi insultava e mi minacciava. Ogni volta, era sempre peggio e, ogni volta, io tolleravo un pochino in più. Facevo in tempo a credere alle sue scuse e poi ricominciava tutto. E io restavo anche per la parte bella della nostra relazione». Il produttore musicale nega qualsiasi violenza: «Ero incinta, era estate, faceva caldissimo, stavo avendo un calo di pressione. Il mio cane, Honey, ha fatto un bisogno in giardino, Paolo si mette a urlare: pulisci immediatamente. Io dico: non mi sento bene, dammi un attimo. Mi sono alzata, sono svenuta. Mi sono svegliata con lui che mi dava un calcio. Dopo, sono andata al pronto soccorso. Dicevo: non sento più il bambino, non lo sento. Ma non ho detto cos’era successo. Dopo le botte, lui poi chiedeva sempre scusa, ma diceva che ero sbagliata io, che se avessi smesso di fare cose che lo facevano arrabbiare, lui sarebbe stato diverso. E io gli credevo».



JULIA ELLE E LA QUERELLE CON SELVAGGIA LUCARELLI

Sui social Julia Elle ha spiegato di essersi rivolta ad un centro antiviolenza, ma Selvaggia Lucarelli ha messo in dubbio tale circostanza in quanto non ha mai voluto nominare il nome dello stesso centro: «Paolo ha scatenato una campagna denigratoria contro di me. Ha sempre minacciato di rovinarmi, distruggermi. Lucarelli è rappresentata dall’ex socio e migliore amico di Paolo, Francesco Facchinetti, per cui, se hanno creduto a Paolo, ci sta. Spero che, leggendo questa intervista, cambino idea. Intanto, il mio penalista ha denunciato Paolo e alcune persone a lui vicine per bullismo. Comunque, il centro antiviolenza è il Cadmi di Milano. Mi diedero il numero due persone che collaboravano proprio con quell’agenzia. Era il 2015, avevano dormito per un paio di giorni da noi: mi hanno portata al bar e mi hanno dato il numero. La prima cosa che ho pensato è stata: come lo avete capito? Paolo, davanti a loro, non era stato violento fisicamente, ma evidentemente, aveva fatto cose che io tolleravo e che, viste da fuori, erano intollerabili».



Julia Elle accusa Paolo Paone di utilizzare soldi per drogarsi: «Diceva che coca e hashish gli servivano per fare musica. Riuscire a dirgli “non pensarti più come mio compagno” è stato difficilissimo, ce l’ho fatta solo a marzo 2016, ma sono rimasta a casa: non avevo abbastanza soldi per andarmene. Nella mia ingenuità, c’era pure l’idea di poterci volere bene, ma la sua reazione è stata: se mi lasci, mi devi ridare i soldi che ho speso per te e la bimba. Oggi, mi sembra allucinante, ma io ho pensato davvero che gli dovessi quei soldi. Pensavo: se glieli do, sono libera. Dopo, ho conosciuto l’uomo con cui ho avuto il secondo figlio, credevo che questo ragazzo si volesse prendere cura di me, ma si è tirato indietro. Così, mi sono trovata incinta, senza sapere dove andare e sono rimasta da Paolo». Nel 2017 Disperatamente mamma decide di separarsi, ma la reazione di Paolo Paone, stando alla stessa influencer, non è stata delle migliori: «Quella sera, la faccia gli cambia, lui prende il coltello della pizza e minaccia di uccidermi, puntandomelo alla gola. Diceva che mi avrebbe sgozzata, che meritavo di morire. Il messaggio in cui ne parliamo è allegato alla denuncia dei miei avvocati. Ricordo che Paolo si è avvicinato tantissimo, l’ho guardato negli occhi e non l’ho trovato: non c’era lui, non c’era una persona. Mi sono girata verso la piccola che piangeva e le ho detto: andiamo via. In un istante, ho pensato: non può essere che muoio davanti ai bambini. Non so con quale coraggio ho preso le chiavi della sua macchina, le valigie già pronte e sono andata coi bimbi in un albergo».

JULIA ELLE: “QUANDO SONO RIUSCITA A SCAPPARE…”

E ancora: «Quando poi sono riuscita a scappare, Paolo mi diceva: mi devi ridare i soldi, nessuno ti crederà, i miei amici mi difenderanno, ti rovino, ti distruggo. E quando ho avuto successo e soldi, i soldi glieli davo ogni volta che arrivavano. Così pensavo: lui non mi distrugge e io posso dare ai bambini una vita migliore. Solo a fine 2021, dopo che è nata Chiara, avuta con mio marito Riccardo, ho cominciato a capire che forse non era giusto. Ho smesso di pagare e il risultato è che Paolo ha scatenato una campagna mediatica per rovinarmi e, infatti, gli sponsor sono andati via».

Julia Elle ha raccontato bugie bianche anche sulla sua famiglia: «Mia madre ha dei problemi suoi di cui occuparsi. Mio padre è morto quando avevo 11 anni, anche se sul web c’è chi ha detto che non è vero. Mio padre, questo sì, è l’altra bugia del mio primo libro: ho creato un papà che commuove anche me. Solo adesso, con l’aiuto della psicologa, ho capito che tanta violenza mi sembrava normale perché l’avevo vista in casa da bambina: mamma non poteva neanche uscire senza il permesso di mio padre. Io, poi, da grande, ho avuto solo fidanzati o molti assenti o ruvidi, poco affettuosi. Pensavo che gli uomini fossero così. Nei primi mesi con Riccardo, ho pensato che fosse un extraterrestre per il rispetto con cui mi trattava, la cura che aveva verso di me e verso i miei figli». Quindi l’influencer ha concluso così l’intervista: «Cosa voglio ora? La serenità per i miei figli e dire alle persone che mi hanno seguita sui social che mi dispiace, che le ho tradite, che ho detto bugie, ma che credevo di non avere vie di uscita».