CHI È JULIAN ALVAREZ, IL FUTURO DELLA NAZIONALE ARGENTINA

Tra le storie nelle storie di questo Mondiale in Qatar, una delle più affascinanti è senza ombra di dubbio quella relativa a Julian Alvarez. L’attaccante del Manchester City, classe 2000 e dunque appena 22enne, si è preso di prepotenza accanto a Leo Messi il posto da titolare nell’attacco dell’Argentina, scalzando Lautaro Martinez e non lasciando dubbi al Ct Scaloni riguardo l’impiego di Paulo Dybala. Alvarez ha segnato e fatto segnare, dimostrando di essere il partner ideale di Messi e di poter essere un centravanti in grado di creare problemi a Pep Guardiola, che ora dovrà provare a farlo coesistere con “l’uragano” Haaland.



Ma la storia di Alvarez è affascinante perché quando muoveva, da giovanissimo, i primi passi nell’Atlético Calchín, squadra della sua città natale e che lascerà solo 16enne per vestire la maglia del River Plate, Leo Messi era già il suo idolo. C’è una foto che ha spopolato su Twitter che vede un Julian Alvarez praticamente bambino posare accanto a Messi, sognando di poter giocare un giorno al suo fianco e di farlo magari proprio con la maglia dell’Albiceleste, con la quale stanno regalando un sogno a tutta l’Argentina, la speranza di riconquistare quella Coppa del Mondo che manca dal 1986.



JULIAN ALVAREZ A MESSI: “LEO, CERCAMI”

Lo stesso Julian Alvarez nelle interviste durante Qatar 2022 ha spiegato come il feeling con Messi sia ecellente: “Glielo dico sempre: Leo, dammi un’occhiata ogni tanto, io se mi cerchi ci sono sempre“. E Messi ha saputo sfornare assist già indimenticabili, già nella storia dell’Albiceleste per il giovane Julian che è ben consapevole delle aspettative di tutta l’Argentina riguardo la squadra: “Ho reso felici tante persone, ma il più felice sono io. Non potevo immaginare una sensazione così bella, non avevo iniziato questo Mondiale da titolare“.



D’altronde la doppietta in semifinale contro la Croazia ha lanciato Julian Alvarez nell’Olimpo del calcio: due gol nella semifinale di un Mondiale rappresentano un’impresa riuscita con la maglia dell’Argentina solo a Stabile e Peucelle nel 1930 e a Maradona nel 1986. “Non scherziamo. Loro sono nel mito, io non ho fatto ancora niente” si è schermito Julian, umile al pari del Ct Scaloni che non vuole paragoni con gli allenatori suoi predecessori. L’Argentina però oltre a Messi ha un’arma segreta in più, che solo 10 anni fa sognava con la foto di Lionel nel taschino della maglietta.