Possibile quanto inaspettata svolta per quanto riguarda il caso di Julian Assange. Secondo quanto emerso nelle scorse ore, pubblicato dal Wall Street Journal poi ripreso dall’agenzia di stampa italiana Ansa e RaiNews, gli Stati Uniti starebbero pensando di rivedere le accuse nei confronti del noto fondatore di Wikileaks, riducendo di molto l’eventuale pena.



Il quotidiano americano cita come fonti “persone a conoscenza della vicenda”, fra cui uno degli avvocati di Assange, specificando che il dipartimento di Giustizia americano starebbe valutando la possibilità di concedere al giornalista di dichiararsi colpevole di reati minori rispetto a quelli gravi di cui è accusato, di modo che lo stesso possa poi patteggiare e possa avvenire il rilascio dal carcere britannico dove si trova detenuto dal 2019, da cinque anni a questa parte.



JULIAN ASSANGE POTREBBE TORNARE LIBERO: CONTATTI FRA AVVOCATI E DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA

Stando sempre a quanto specificato dal Wall Street Journal, gli avvocati di Assange avrebbero avuto già delle discussioni preliminari con alcuni funzionari del dipartimento di Giustizia di modo da poter trovare una soluzione al lungo dramma legale del loro assistito, “una situazione di stallo piena di complessità politiche e legali”. I contatti andrebbero avanti da mesi, rigorosamente “dietro le quinte” e chissà che finalmente non si possa vedere la luce in fondo al tunnel.

Julian Assange sta combattendo una estenuante battaglia legale per evitare l’estradizione negli Stati Uniti dove dovrebbe poi affrontare un processo su ben 18 capi d’accusa per cospirazione e spionaggio. Tutta colpa di quanto avvenne nel 2010, quando lo stesso Assange diffuse migliaia di documenti militari riservati degli Stati Uniti, riguardanti le guerre in Iraq e in Afghanistan, notizie vere che qualsiasi giornalista avrebbe pubblicato, come fanno notare da sempre gli avvocati del detenuto.



JULIAN ASSANGE POTREBBE TORNARE LIBERO: ACCORDO NON SEMPLICE DA TROVARE

Secondo i procuratori americani, però, tale fuga di notizie avrebbe messo a rischio la sicurezza del Paese, di conseguenza l’azione di Julian Assange va sanzionata in maniera pesante. Assange dovrebbe a questo punto dichiararsi colpevole di cattiva gestione di documenti riservati, un reato decisamente minore, e a quel punto i cinque anni di carcere trascorsi a Londra conterebbero ai fini di una condanna negli Stati Uniti e il giornalista sarebbe quindi libero dopo la conclusione dell’accordo. Attenzione però, perchè lo scenario è più facile a dirsi che a farsi precisa RaiNews.

Servirebbe l’approvazione del dipartimento di giustizia ai massimi livelli, e inoltre Barry Pollack, uno degli avvocati di Assange, ha spiegato di non avere alcuna indicazione circa il fatto che l’amministrazione stia pensando di accettare questo tipo di “accordo”. Il Wall Street Journal ha concluso dicendo che il dipartimento di Giustizia ha per ora ha rifiutato qualsiasi tipo di commento sulla vicenda di conseguenza non è dato sapere se la notizia sia vera o falsa ma vedendo la fonte, altamente attendibile, c’è da credere che la situazione sia alquanto plausibile.