Ieri sera al Grande Fratello Vip Dayane Mello ha ricevuto un video messaggio dalla madre, Ivone Dos Santos, che non vede da quando aveva 13 anni. Tempo fa la modella brasiliana ha raccontato la sua infanzia difficile, vissuta con l’unica compagnia del fratello Juliano: “Mia madre ha avuto 10 figli… Lei faceva la prostituta. Io ero piena di pidocchi, tutta sporca e magra magra”. Nel suo video messaggio la signora Ivone Dos Santos ha voluto smentire queste voci: “Ho avuto delle difficoltà nella mia vita con i figli? Sì, ma non sono mai stata una prostituta. Per una madre è doloroso che una figlia stia sempre a cercare nel suo passato. È il loro padre che non mi ha mai aiutato. Io ho sofferto per tirarti su fino all’età di 7 anni, ti chiedo di lasciarmi tranquilla, smettila di dire queste cose”, ha detto la donna, raccontando alcuni aspetti della sua vita. Dayane Mello ha ascoltato in silenzio le parole della madre poi, sollecitata da Alfonso Signorini, ha così commentato il video: “Non volevo ferirla, lei non si rende conto del danno che ha fatto nella mia vita. Da parte mia non c’è un giudizio ma una storia che mi hanno raccontato”.

Juliano Mello dà ragione alla sorella Dayane: “Siamo stati abbandonati”

A difendere Dayane Mello è arrivato il fratello Juliano, che in un videomessaggio pubblicato sulla pagina Instagram della modella brasiliana, ha confermato la versione della sorella: “Con molto dolore devo registrare questo video. Lo faccio per difendere quello che mia sorella ha detto al GF Vip e per difendere la nostra storia. Solo io e Dayane sappiamo davvero che cosa abbiamo passato, soltanto noi due sappiamo quanto abbiamo sofferto”, ha detto Juliano poche ore dopo la diretta del Grande Fratello Vip. Juliano, evidentemente turbato, ha voluto ribadire che la madre non è stata presente nelle loro vite e che la sua versione dei fatti non corrisponde a verità: “Nonostante tutto, questa persona pensa di avere il diritto di negare quello che abbiamo passato. Ho il diritto di replica nello stesso modo in cui lei aveva il diritto di registrare quelle bugie. Adesso ho il diritto di dire la verità cruda sulla nostra infanzia. Siamo stati abbandonati e avevamo anche fame”.