Il cestista bosniaco Jusuf Nurkic, che gioca nella NBA con la maglia dei Portland Trail Blazers, ha rivelato di aver provato a comprare le dosi dei vaccini Covid necessarie per immunizzare contro il Coronavirus tutti gli abitanti della Bosnia Erzegovina, ma che non vi sta riuscendo a causa di limiti imposti dalle leggi statunitensi sui vaccini Covid. Nurkic, che nel 2018 ha firmato un contratto quadriennale per 48 milioni di dollari complessivi con i Portland Trail Blazers, ha rivelato alla ESPN di aver perso diversi familiari a causa della pandemia. La Bosnia Erzegovina ha registrato più di 200 mila casi confermati e quasi 10 mila morti da quando è iniziata la pandemia di Coronavirus ma, nonostante questo, ha un accesso ancora molto limitato ai vaccini e proprio questo ha dato a Jusuf Nurkic l’idea di acquistare personalmente negli USA le dosi necessarie di vaccini Covid, da inviare poi in Bosnia. “Ricevono solo donazioni che non sono abbastanza per vaccinare tutte le persone. Ho cercato di comprare dosi per tutto il Paese. Avevo pensato a tutto: dai soldi all’intero piano. Ma mi è stato detto che ancora non è possibile farlo”, ha spiegato Nurkic.



JUSUF NURKIC E I VACCINI COVID PER TUTTA LA BOSNIA: MA LE LEGGI USA…

Jusuf Nurkic ha spiegato che l’impedimento più grande all’acquisto di vaccini Covid per tutta la Bosnia Erzegovina è rappresentato dalla legislazione americana: “Anche se troviamo le dosi ci sono leggi che dicono come, finché il popolo americano non è tutto vaccinato, non si possono vendere le quote in eccesso“. Una situazione d’impotenza che ha spinto il giocatore di basket bosniaco a parlare, per raccontare questa vicenda certamente molto particolare: “Non so cos’altro fare. Ci ho provato davvero”. Quello che è più difficile da digerire, ha aggiunto Nurkic, è “sapere quante scorte di vaccini rimangono inutilizzate negli Stati Uniti“. Scorte che lui sarebbe pronto ad acquistare per aiutare la Bosnia: “Ci sono tanti Paesi – ha aggiunto Jusuf Nurkic ai microfoni di ESPN – che stanno soffrendo per questa situazione mentre negli Stati Uniti, dove non c’è questo problema, c’è gente che non vuole farsi vaccinare“. Chissà se la denuncia pubblica della situazione cambierà la situazione, magari inducendo le autorità bosniache ad attivarsi per migliorare il loro piano di vaccinazione, che per ora è in grave ritardo.

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