Non si è fatta attendere la procura di Torino, che ha chiesto il rinvio a giudizio per 13 dei 16 indagati coinvolti nell’inchiesta sui falsi in bilancio che sarebbero stati commessi per ridurre il grande passivo della Juventus. Questa mattina i pm Marco Giaciglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello hanno, infatti, al gip le richiesta di rinvio a giudizio che vede coinvolto tra gli altri l’ex presidente Andrea Agnelli. Dunque, si ricalca l’impianto accusatorio della chiusura indagini. Ma dalla prima rosa di indagati sono stati stralciati tre membri del collegio sindacale: Silvia Lirici, Nicoletta Paracchini e Paolo Piccatti. I tre sindaci, la cui posizione andrà verso l’archiviazione, avevano chiesto di essere interrogati dai magistrati e venerdì hanno dimostrato alla procura l’estraneità rispetto alle accuse. Oltre al falso in bilancio, i capi d’accusa riguardano l’aggiotaggio, l’ostacolo alla vigilanza Consob e false fatturazioni.



La Juventus però è convinta di poter dimostrare il suo operato, infatti la società ieri ha chiarito che “sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili – si legge in una nota ufficiale – il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei nove consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, e le contestazioni della Procura non paiono fondate“. (agg. di Silvana Palazzo)



JUVENTUS, AGNELLI E INDAGATI VERSO RINVIO A GIUDIZIO

Rinvio a giudizio imminente per Andrea Agnelli e gli altri indagati per il caso plusvalenze fittizie e l’inchiesta sui conti della Juventus. Lo riporta la Gazzetta dello Sport, secondo cui la richiesta è pronta alla procura di Torino. Il provvedimento riguarda l’ormai ex presidente bianconero e quasi tutte le altre persone che nelle scorse settimane avevano ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini (16, tra cui la società come persona giuridica). La posizione di alcuni è stata stralciata in vista di una probabile richiesta di archiviazione. Un passaggio vicino quello della richiesta di rinvio a giudizio, ma non inatteso. Ieri sono scaduti i termini per i 16 indagati per la presentazione delle memorie difensive e farsi interrogare.



Solo in 5 lo hanno fatto (ex sindaci ed ex revisori secondo la rosea), quindi ora i pm dovranno valutare la loro posizione. Per gli altri, tra cui ad esempio anche l’ex capo dell’area sportiva Fabio Paratici, che ora è al Tottenham), che sono indagati per false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio degli organi di vigilanza, aggiotaggio informativo e false fatturazioni per operazioni inesistenti, tutti reati che sono riconducibili al falso in bilancio, dovrebbe arrivare appunto la richiesta di rinvio a giudizio.

LE “SIDE LETTER” CHE HANNO FATTO TRASALIRE I REVISORI

Alla luce delle dimissioni del CdA della Juventus, la procura di Torino rinuncerà all’appello sulla misura cautelare interdittiva che era stata respinta dal gip in prima battuta. Oltre alle ombre generate da plusvalenze e manovre stipendi, ci sarebbero sospetti che potrebbero portare a nuove accuse. Sarebbero emerse altre “side letter“, secondo quanto riportato da Repubblica, non sui ratei degli stipendi da restituire, ma sulle plusvalenze. Riguarderebbero contratti di cessione di giocatori con altre società. Scritture non depositate in Lega, nascoste anche ai revisori che avevano l’obbligo giuridico di controllare la contabilità. Proprio sindaci e revisori, interrogati tra venerdì e lunedì, sarebbero “trasaliti”. Infatti, si sarebbero difesi spiegando di non aver mai saputo che ci fossero quelle lettere segrete. Secondo Repubblica, non pare casuale che le dimissioni del CdA della Juventus siano arrivate proprio nel giorno in cui sono terminati quegli interrogatori. Non sarebbe da escludere che le dichiarazioni difensive abbiano dato la spallata finale ad Andrea Agnelli e ai consiglieri.