Le motivazioni del Collegio di garanzia sul processo sulle plusvalenze della Juventus saranno pubblicate nelle prossime ore: da queste, come riportato da Il Fatto Quotidiano, sarà possibile trarre degli indizi interessanti su quello che sarà il futuro della penalizzazione inflitta al club bianconero e successivamente “sospesa”.



Il verdetto che sarà posto sotto la lente di ingrandimento risale allo scorso 20 aprile. Esso aveva confermato le condanne per i dirigenti Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene, mentre aveva annullato con rinvio quelle per gli altri. Inoltre, era stata disposta la temporanea restituzione dei quindici punti che la squadra di Massimiliano Allegri si era guadagnata sul campo e che fanno sì che adesso si trovi al secondo posto della classifica di Serie A. Per capire se la Juventus giocherà la Champions League il prossimo anno, tuttavia, è necessario attendere. Il fatto che le motivazioni verranno pubblicate in data odierna, a meno di 30 giorni dalla sentenza, fa auspicare che il caso si chiuderà entro la fine della stagione. Con quali esiti, però, non è ancora dato saperlo.



Juventus, caso plusvalenze: penalizzazione addio o ritorna? Cosa succede

Per la nuova sentenza sarà necessario attendere l’inizio di giugno, ma intanto le motivazioni del Collegio di garanzia sul processo sulle plusvalenze della Juventus forniranno dettagli importanti sul caso. Il documento sarà probabilmente molto corposo, ancora più di quello della Corte d’Appello della Figc, che si articolava in 36 pagine. Attraverso le sue righe sarà necessario analizzare quelle che sono le vedute dei giudici sul -15 per comprendere cosa ne sarà prima della fine della stagione di Serie A. Le ipotesi sono di un annullamento definitivo, di un alleggerimento oppure di una nuova stangata.



Le sensazioni, come riportato da Il Fatto Quotidiano, portano tuttavia verso il peggiore degli scenari per il club bianconero. La posizione di quest’ultimo sarebbe da rivalutare infatti solo per quel che concerne le condanne minori. Per il resto – e dunque anche per la parte più consistente della penalizzazione – sembrerebbe esserci poco da discutere. La decisione definitiva spetterà comunque alla Corte d’Appello, che terrà inevitabilmente conto delle motivazioni in questione.