Juventus, cosa rischia dopo la sentenza sulle “plusvalenze fittizie”? I quindici punti di penalizzazione potrebbero essere soltanto l’inizio di un incubo per i bianconeri. Quest’oggi, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, sono state pubblicate le motivazioni dei giudici della Corte d’Appello, che sono andati oltre il -9 richiesto dalla Procura federale. L’illecito commesso dal club di Torino, all’interno del documento, è definito come “grave, ripetuto e prolungato” nonché dimostrato da “una impressionante mole di documentazione probatoria”.
In particolare, le prove consisterebbero in “documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria e relativi manoscritti, intercettazioni inequivoche e ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture”, questi ultimi anche “a penna”. A differenza del precedente processo, è emersa una “intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori” nonché “la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata”. I giudici hanno inoltre accolto la tesi della Procura secondo cui i risultati sportivi della squadra siano “inevitabilmente” stati alterati.
Juventus, cosa rischia: retrocessione o penalizzazione. Le motivazioni della sentenza
L’“intenzionalità” riscontrata nelle manovre della Juventus fa sì che adesso ci sia un’ombra pesante sul club bianconero e adesso in molti si domandano cosa rischia quest’ultimo per la fine della stagione. I quindici punti di penalizzazione, infatti, potrebbero essere soltanto i primi. È comunque da precisare che la previsione di una esclusione dal campionato o di una retrocessione diretta non sembrerebbe essere plausibile fino a questo momento. Affinché ciò avvenga, infatti, come riportato da Il Mattino, i giudici della Procura Federale (stando all’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva della Figc sul falso in bilancio) dovrebbero dimostrare che in uno degli anni presi in considerazione per gli illeciti, la società ha ottenuto l’iscrizione proprio grazie a questi.
Non è da escludere, invece, la possibilità che ci siano delle ulteriori penalità. Il secondo filone di indagini, quello sulla “manovra degli stipendi” è infatti ancora in corso e potrebbe portare a nuove stangate. A quel punto la retrocessione potrebbe non essere più un’utopia. Anche la Uefa, intanto, ha aperto una indagine in attesa di scoprire cos’altro emergerà dalle inchieste italiane. Il rischio, in tal senso, è di una eventuale esclusione dalle coppe europee.