Come previsto la Juventus ha ufficialmente presentato ricorso al Collegio di Garanzia del CONI per il caso plusvalenze e i 15 punti di penalizzazione ricevuti. L’atto, come si legge sul sito di SkyTg24, è stato presentato nella serata di ieri, martedì 28 febbraio, poco prima che la Vecchia Signora scendesse in campo contro il Torino (derby vinto dai bianconeri con il risultato di 4 a 2).
Ad ufficializzare il ricorso è stato poi il CONI, che ha fatto sapere che la società si è appellata contro la Figc e la Procura Federale per la decisione della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, emessa il 20 gennaio scorso e depositata il 30 gennaio. Il Collegio di Garanzia ha inoltre ricevuto i ricorsi degli ex dirigenti bianconeri, leggasi Andrea Agnelli, ex presidente, e Fabio Paratici, ex direttore sportivo, entrambi dimessisi negli scorsi mesi ed entrambi condannati dalla FIGC: 24 mesi di inibizione per il primo, 30 per il secondo. Enrico Vellano e Federico Cherubini, altri due dirigenti coinvolti, hanno anch’essi presentato ricorso.
JUVENTUS, DEPOSITATO RICORSO CONTRO DECISIONE PLUSVALENZE: LE RICHIESTE IN DETTAGLIO
Cosa chiede la Juventus? Prima di tutto l’annullamento senza rinvio la “decisione impugnata per l’inammissibilità del ricorso per revocazione della Procura Federale, non costituendo gli atti di indagine trasmessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ‘fatti nuovi’ idonei a sovvertire la ratio decidendi della sentenza revocata”, così come riporta SkyTg24.it. Secondariamente la Vecchia Signora chiede di annullare la decisione per “violazione dei principi del contraddittorio e del giusto processo, oltre che per violazione del diritto di difesa”.
Viene inoltre richiesto l’annullamento e la decisione della Corte d’appello federale per “omessa motivazione sulla quantificazione delle sanzioni irrogate in violazione dell’art. 12 CGS FIGC e in violazione del principio di proporzionalità nel trattamento sanzionatorio”. Infine il club chiede in estremo subordino di disporre il rinvio “all’Organo di giustizia sportiva federale competente, che vorrà – secondo il principio di diritto sancito dal Collegio di Garanzia – riformare in favore della ricorrente l’impugnata decisione”.