La Juventus è sotto inchiesta per contratti nascosti e debiti fuori bilancio: tra le carte finite nel mirino della Procura di Torino ci sono anche quelle relative al trasferimento di Cristiano Ronaldo, avvenuto nel 2018. Al terzo anno in bianconero, come ricorda Il Fatto Quotidiano, era stato rivelato che il bomber si era ridotto lo stipendio di 20 milioni di euro lordi, ma soltanto adesso è venuta alla luce la verità sulla questione. Il denaro mancante sarebbe dovuto comunque arrivare al portoghese, come bonus piuttosto che come parte dell’ingaggio.



Gli inquirenti, nel corso delle indagini, hanno scoperto che era stato stipulato un accordo riservato per l’intera cifra. Tre documenti “che non devono esistere tecnicamente“ (così vengono citati all’interno delle intercettazioni dei vertici del club di Torino), in particolare, lo confermano. Uno è quello ufficiale, depositato a maggio 2021, gli altri due sono quelli privati, che in base a quanto comunicato a CR7 sarebbero dovuti essere depositati a luglio 2021, dopo la chiusura del bilancio, in modo da potere registrare una riduzione dei costi.



Juventus, inchiesta contratti: c’è Cristiano Ronaldo, il “gioco delle tre carte”

L’inchiesta sui contratti della Juventus ha evidenziato che a Cristiano Ronaldo, così come ad altre decine di tesserati che ufficialmente avevano accettato una riduzione dell’ingaggio, era stata assicurata una “integrazione salariale”. L’accordo con il campione portoghese, come emerso dalle carte, prevedeva che i 20 milioni di euro mancanti venissero versati sia nel caso in cui a luglio del 2021 il calciatore fosse ancora di proprietà del club di Torino, come premio stagionale a rate, sia nel caso in cui si fosse trasferito altrove, come incentivo all’esodo.



A quanto emerge, tuttavia, CR7, che su quelle carte avrebbe messo la sua firma, non ha ancora ricevuto il denaro in questione, anche perché ormai “il gioco delle tre carte” è venuto alla luce e la Procura ha evidenziato la sua illegalità. I costi, infatti, sarebbero dovuti essere segnalati agli azionisti nel bilancio chiuso a maggio. Ciò non è avvenuto e la società ora si trova nei guai, con il Cda che ha presentato le dimissioni in blocco.