A pochi giorni dal terremoto che ha investito la Juventus, con le dimissioni in toto del Cda e del presidente Agnelli, emergono le intercettazioni fra alcuni dirigenti bianconeri, in riferimento alle indagini in corso. Il Corriere della Sera riporta ad esempio quanto si dicevano il 15 ottobre dell’anno scorso, il direttore finanziario della Juve Stefano Cerrato con un collega, parlando dello scambio di giocatori con il Marsgilia Tongya/Akè valso una plusvalenza di 8 milioni di euro «Tanto la Consob la supercazzoliamo». Lo stesso Cerrato, riporta ancora il quotidiano di via Solferino, ripeteva il termine in una telefonata con Roberto Grossi, revisore di Ernst&Young.
Si parla di un’altra operazione di calciomercato, quella che ha portato Pjanic al Barcellona e Arthur a compiere il percorso inverso: «Penso, che però, sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?». Gli inquirenti hanno poi piazzato delle cimici, riporta sempre il Corriere della Sera, durante un incontro in un ristorante fra il direttore sportivo Federico Cherubini e Bertola, contabile Juventus.
JUVENTUS, LE INTERCETTAZIONI: “SE METTI 4 O 10 MILIONI E’ UGUALE…”
Si parla anche in questo caso di operazioni nonché del capo dell’area tecnica Fabio Paratici, che aveva lasciato da pochi giorni la Juventus: «Io l’ho detto a Fabio (Paratici, ndr): è una modalità lecita ma hai spinto troppo», dice Cherubini. «E lui mi rispondeva: “Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla”». Ma il direttore sportivo insiste: «Fabio ha avuto carta libera».
Poi Bertola confida: «La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi». Stando a quanto scrive il quotidiano meneghino, si tratterebbe di “parole inequivoche per gli investigatori”, ma che per un’interpretazione difensiva potrebbero invece avere una chiave diversa, ovvero, un semplice parallelo fra le difficoltà della Juventus durante il periodo post Calciopoli (squadra in B e fuga di calciatori), e quello attuale, con i bilanci in crisi per il covid e il caso Superlega.