Gli appunti di Federico Cherubini sulla gestione sportiva di Fabio Paratici rischiano di “inguaiare” la Juventus nel caso plusvalenze fittizie. Li ha segnati su un foglio con il logo della Juventus, mettendoci anche il titolo “Libro nero FP”, secondo quanto rivelato da Repubblica. Quegli appunti sono stati trovati dalla Guardia di Finanza sulla sua scrivania durante una perquisizione e ora rappresentano un elemento di accusa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Torino sui conti della Juventus. Cherubini, che ha preso il posto dell’ex direttore sportivo bianconero Paratici, gli contesta diverse cose: dai ritardi agli incontri annullati, dalle riunioni in sauna, dal barbiere o dal podologo, fino ai piani disastrosi e acquisti senza senso. Ma soprattutto parla di «un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali» che producono un «beneficio immediato», ma costringono a un «carico ammortamenti» per gli anni successivi.



Le critiche sulla gestione Paratici sono nette ed evidenti. Ad esempio, gli attribuisce giudizi e valutazioni che cambiavano ogni giorno, oltre ad accusarlo di aver adottato la strategia sbagliata. «Piano recupero bilancio disastroso, –forma +sostanza», è uno degli appunti di Federico Cherubini. A proposito degli acquisti «senza senso», si pone una domanda: «Come siamo arrivati qui?». Non mancano neppure i nomi, come quando parla degli investimenti «fuori portata (Kulusevski??)». Ma fa anche un’accusa pesante a Fabio Paratici: gli attribuisce la «distruzione di una generazione: Kean, Spinazzola, Audero….».



ANCHE CONSOB PUNTA DITO CONTRO JUVENTUS

Da questi appunti traspare tutto il clima che si respirava negli uffici nella Juventus negli anni dell’emergenza Covid, che ha dato il colpo finale ai conti bianconeri. Dai report acquisti dagli investigatori non emergono solo le preoccupazioni, ma anche le strategie per arginare le perdite. Lo si evince anche dall’appunto scritto da Stefano Bertola, dirigente che si occupava di contabilità, per il presidente Andrea Agnelli. «On track ma su una bumpy road. Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza. Speriamo nel vaccino per lo stadio ma è difficile». Quel messaggio del 18 novembre 2020 è per i pm la conferma dei cartellini gonfiati dalla Juventus e degli accordi paralleli per la restituzione degli stipendi a cui i calciatori avevano rinunciato per il Covid. Questa la strategia per far quadre i conti in rosso. Ma anche la Consob punta il dito contro la Juventus. Nelle 121 pagine della delibera sulla sua ispezione parla di «carenze e criticità» nei bilanci 2020 e 2021 e accerta la loro «non conformità». Ci sono riferimenti agli scambi sopravvalutati di 15 giocatori.



PLUSVALENZE FITTIZIE: C’È DAVVERO SOGGETTIVITÀ?

La Juventus si difende puntando sulla «soggettività» relativa al valore dei calciatori. «Non c’è un algoritmo. Questa è una consuetudine del calcio mondiale da sempre», parole di Federico Cherubini. Ma ci sono siti specializzati per questi calcoli, ignorati dalla Juventus ma non dalla Consob. Ad esempio, lo scambio Pjanic-Arthur col Barcellona è realizzato rispettivamente al 40 e 29% oltre il valore dato da Transfermarkt. Ma è nulla in confronto al 900%, 1600% e addirittura 2500% in più del valore assegnato a calciatori meno noti scambiati con club minori. Nella relazione della Consob c’è anche spazio alle «manovre stipendi», un modus operandi che viene definito «singolare», anche perché la Juventus «fa firmare accordi con i propri dipendenti e poi giudica quegli stessi accordi come irrilevanti». La battaglia resta aperta: la Juventus, infatti, resta convinta «di aver operato nel rispetto delle leggi». A proposito dei rilievi Consob, afferma che «si basano su interpretazioni di elementi soggettivi e applicazioni delle regole contabili giudizi e valutazioni che Juventus non condivide».