MOISE KEAN SI RACCONTA: SONO ANCORA IN TEMPO PER DIVENTARE IL PIÙ FORTE…

Moise Kean si racconta tra passato, presente e futuro. L’attaccante della Juventus, in prestito dall’Everton, in questa stagione ha realizzato sette reti in 34 partite: “Ho girato tanto, ora lavoro sodo per trovare una stabilità e la continuità – le sue parole al Corriere dello Sport – Ho uno staff personale di quattro persone che mi segue: un nutrizionista, un preparatore atletico e specialisti che mi aiutano a migliorare, non trascuro più niente. Lavoro con loro anche quando non ho l’allenamento. Paratici mi disse che in poco tempo sarei diventato uno dei più forti attaccanti al mondo? È una cosa molto positiva che l’abbia detto. Sono ancora in tempo, non sono uno che guarda troppo avanti. Gente come Salah e Mané ha impiegato un po’ di anni prima di esplodere. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni qui a Torino, a Parigi, a Liverpool e i campioni aiutano a crescere. Cristiano Ronaldo ha lavorato per diventare il numero uno, non si è fatto bastare il talento”.



JUVENTUS, MOISE KEAN: RETEGUI IN NAZIONALE? NON VEDO IL PROBLEMA…

“Mister Massimiliano Allegri mi ha sempre trattato da uomo, fin da quando mi seguiva nella squadra Primavera. È stato duro, nel senso buono ovviamente. Da allora molte cose sono cambiate, il percorso da seguire l’ho individuato, mi sto dando da fare. Vlahovic? Quando un attaccante così importante non fa gol per due, tre partite di fila, gli sale la tensione. Ma Dusan è un calciatore fortissimo, sente la responsabilità, è un’ottima persona. Retegui in Nazionale? Io non lo considero un problema. La cosa più importante è che chi veste la maglia azzurra deve essere disposto a sudare, e anche tanto. La Nazionale è un traguardo troppo importante. Ho imparato che il talento va lavorato ogni giorno, in ogni momento e sto lavorando tanto sotto questo aspetto”.

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