Il match tra Juventus Napoli, in programma questa sera e valido per la ventesima giornata di Serie A, si disputerà, ma non è chiaro in che modo, dato che tre giocatori (Rrahmani, Lobotka e Zielinski) dovrebbero essere posti in quarantena poiché entrati a contatto con un positivo al Covid-19 o quantomeno indossare la mascherina a lavoro, come previsto dalle norme dettate dal Governo, nel caso in cui abbiano effettuato il booster del vaccino. A parlare della questione, ai microfoni de Il Napolista, è stato Carlo Picco, direttore della Asl di Torino.



“I provvedimenti delle Asl devono essere rispettati. Io non li ho neanche visti. Se la partita rientra nel rispetto del provvedimento dell’Asl si può giocare, altrimenti no. Secondo me chi è in quarantena non può giocare. Può lavorare se ha una terza dose, con le tipologie di attenzione indicate, comprese le mascherine, ma non so se si può giocare con le mascherine. È uno scenario nuovo, mai verificato”, questo il parere dell’esperto.



Juventus-Napoli, Asl Torino: “Mascherina per giocatori con 3° dose”. La bizzarra ipotesi

L’ipotesi che i giocatori disputino Juventus-Napoli con la mascherina, come previsto dalle norme dettate dal Governo per tutti i lavoratori in caso di contatto con un positivo al Covid-19 e come ribadito dal direttore della Asl di Torino Carlo Picco, appare piuttosto bizzarra, soprattutto in virtù del fatto che coloro che praticano attività fisica sono esentati dall’indossare i dispositivi di protezione. È da capire, tuttavia, cosa accadrà adesso. La gara non sembra a rischio rinvio, dato che non sono emerse ulteriori positività, ma resta un mistero il destino di Rrahmani, Lobotka e Zielinski.



“Se emergeranno altri postivi li prenderemo in carico, se saranno registrati in piattaforma entreranno nel nostro circuito e andranno in isolamento. È evidente che se c’è un positivo si attiverà il meccanismo di contact tracing che valuterà ciò che è stato. Se ci saranno positivi si aprirà tutto un altro scenario”, ha aggiunto.