Si addensano le ombre sulla Juventus a causa dell’inchiesta Prisma. La procura di Torino sarebbe in possesso delle carte degli accordi stretti dalla società bianconera con Udinese e Atalanta. Infatti, due giorni fa ha scandagliato attentamente alcuni aspetti presenti nel faldone, a partire dai contratti “segreti” o non depositati in Lega che riguarderebbero tra la Juventus e altri club. Come evidenziato da Libero, si tratta di compravendite non iscritte nei bilanci e tranche di denaro. Ma andiamo con ordine. Il nuovo sospetto della procura di Torino è che ci sia stato un accordo per la compravendita di Rolando Mandragora, che avrebbe causato debiti fuori bilancio per almeno 10 milioni di euro, che sarebbero stati nascosti. Il centrocampista fu venduto dalla Juventus all’Udinese per 20 milioni di euro nel 2019. La società bianconera lo riacquistò per 10 milioni di euro, più 6 di bonus, lasciandolo al club friulano in prestito.



Rispetto all’accordo iniziale mancherebbero 10 milioni. Come ricostruito da Libero, i pm avrebbero le prove per sostenere che la società non aveva la facoltà, ma l’obbligo di riacquisto. Poi ci sarebbe un altro mistero: una presunta side letter non depositata in Lega tra Juventus e Atalanta. Anche in tal caso con impegni di riacquisto. Si tratta di uno dei nuovi fronti che sta approfondendo la procura di Torino, che ha sentito anche l’ex dirigente Maurizio Lombardo (ora alla Roma), sempre come testimone. Ma sono previsti nuovi interrogatori.



INCHIESTA JUVENTUS, RIASCOLTATO DYBALA

A tal proposito, avrebbe ripreso quota la possibilità che Cristiano Ronaldo possa essere sentito dai pm prima del 27 marzo (se non proprio il 17 marzo). Quello è il giorno dell’udienza preliminare del procedimento in cui sono imputati 12 ex manager della Juventus e il club stesso. Il giudice Marco Picco dovrà decidere se dovranno affrontare il processo o meno. Peraltro, potrebbe essere riproposta la questione della competenza territoriale, in quanto le difese sostengono che il reato di aggiotaggio informativo si sarebbe consumato a Milano o in subordine a Roma, dove andrebbe poi spostato il giudizio. Picco potrebbe deciderlo in autonomia o far dirimere la questione alla Cassazione. In questi giorni è stato come testimone Stefano Campoccia, avvocato e vicepresidente dell’Udinese, mentre lunedì era stata la volta di Rolando Mandragora, ex bianconero passato poi all’Udinese, e del padre, che gli fa da agente. Martedì invece la Guardia di Finanza ha ascoltato di nuovo, per la seconda volta, Paulo Dybala, che non è indagato. Gli sono stati chiesti dettagli su tre milioni di euro che l’argentino ha percepito. Tutto nascerebbe da una richiesta di risarcimento presentata dal legale del calciatore dopo la fine della trattativa per il rinnovo, anche se non si sa a quale titolo. La somma avrebbe insospettito i pm, visto che si avvicina ai 3,783 milioni di euro su cui la Juventus e Dybala si sarebbero accordati nel 2021 per spalmarli sulla stagione successiva nella manovra stipendi.

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