La Procura della FIGC ha chiesto la revocazione della sentenza di assoluzione emessa a maggio scorso dalla Corte Federale di Appello sul caso delle plusvalenze, che ha coinvolto la Juventus e altri dieci club. Il provvedimento è stato attuato ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva. La decisione, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, deriva a fronte dei documenti forniti dalla Procura di Torino sull’inchiesta Prisma sul club bianconero, che potrebbero dare ai giudici dei nuovi elementi per riaprire le indagini.
Le norme prevedono infatti che “solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale”, il procuratore federale avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza, come è accaduto nelle scorse ore. La Procura guidata da Giuseppe Chinè, allo stesso tempo, successivamente alla lettura dei documenti, ha aperto anche un fascicolo strettamente legato a quello della Procura torinese, che concerne le anomalie nei contratti stipulati dal club bianconero.
Juventus, Procura FIGC chiede revocazione sentenza assoluzione: cosa succede
La scelta della Procura della FIGC di chiedere la revocazione della sentenza di assoluzione per il caso Juventus, tuttavia, potrebbe avere conseguenze ben più ampie rispetto a quelle che coinvolgeranno esclusivamente il club bianconero. Innanzitutto, perché la inchiesta culminata a maggio scorso riguardava anche Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara (oltre al Napoli, la cui posizione non è in discussione poiché le indagini erano limitate al trasferimento di Victor Osimhen, che non coinvolge la società torinese e non ci sono dunque nuovi elementi in merito).
In secondo luogo, come riportato nel comunicato ufficiale, perché il caso potrebbe allargarsi a nuovi club che potrebbero avere commesso “condotte disciplinarmente rilevanti” diverse “rispetto a quelle per le quali ha già esercitato l’azione disciplinare dinanzi agli Organi di Giustizia Sportiva nell’ambito dell’indagine ‘plusvalenze’ della stagione sportiva 2021-2022”.