Alcune squadre italiane o europee potrebbero ritrovarsi senza giocatori chiave per un mese, in particolare la Juventus, a causa della “manovra stipendi“. In realtà, sono state due, nel 2020 e nel 2021. La seconda rischia di fermare 16 giocatori. In particolare, a rischiare più di tutti sono coloro che hanno firmato le scritture private. A partire da Dybala, secondo Repubblica, ma ci sono pure Rabiot e Szczesny, Bonucci e Cuadrado, Arthur, McKennie e Bernardeschi. Se per loro la Procura federale dovesse chiedere un mese di squalifica, avrebbe elementi per provare a convincere i tribunali sportivi. C’è poi chi rischia di meno. Ronaldo, invece, è convinto di non avere nulla da temere, visto che la “side letter”, non l’ha firmata.



Così pure Bentancur, Kulusevski, Demiral, Chiesa, Danilo e Alex Sandro. Stando agli atti, nessuno di questi avrebbe firmato le lettere a margine delle scritture private. Intanto l’indagine prosegue. E potrebbe coinvolgere altri club. Ad esempio, c’è la side letter del presidente dell’Atalanta per “obblighi non federali” nell’affare Romero. Invece per Retersport, nel caso di Dybala, questi avrebbe percepito dalla Juventus quanto dovuto, non soldi extra per le presunte scritture private, ma in generale la vicenda è tutta da chiarire. (agg. di Silvana Palazzo)



JUVENTUS, RISCHIO PENALIZZAZIONE ANCHE PER GIOCATORI

La tempesta per la Juventus non è ancora finita. Ora rischia una nuova penalizzazione, dopo quella dei 15 punti in classifica, per la cosiddetta “manovra stipendi“. Quando il campionato si è fermato a causa della pandemia Covid, il club bianconero ha raggiunto un accordo con i giocatori sugli stipendi. In un comunicato ufficiale aveva parlato di una rinuncia a quattro mensilità, con un risparmio contabilizzato di 90 milioni. Ma la rinuncia di fatto sarebbe stata di una mensilità, attraverso delle scritture private, anche per chi avrebbe lasciato il club, con l’obiettivo di riconoscere le altre tre mensilità nelle stagioni successive, risparmiando di fatto 31 milioni di euro e spalmandone i restanti 59 su altre annualità.



Questo il motivo per il quale si parla per la Juventus di “manovra stipendi“, di cui fanno parte operazioni diverse su due stagioni, quelle 2019-20 e il 2010-21. A livello sportivo, tenendo conto dell’ipotesi accusatoria della Procura federale, l’uso delle scritture private non depositate entrerebbe in conflitto con l’articolo 31 del Codice di Giustizia che regola le «violazioni in materia gestionale ed economica». Secondo il comma 3, la sanzione è una «ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica». Ma anche i giocatori rischiano.

MANOVRA STIPENDI JUVENTUS: SQUALIFICA PER GIOCATORI?

Oltre alla Juventus, anche i suoi tesserati rischiano le sanzioni. Secondo il comma 8 dell’articolo 31, «i tesserati che pattuiscono con la società o percepiscono comunque dalla stessa compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese». Entro 20 giorni arriverà la decisione della Procura federale in merito a questa vicenda, che è parallela al caso plusvalenze, ma secondo la Gazzetta dello Sport, è probabile che si arrivi alla richiesta di una proroga per la chiusura delle indagini, quindi i possibili deferimenti dovrebbero arrivare intorno a febbraio-marzo. Il rischio di squalifica vale anche per chi non è più tesserato con la Juventus. Questo, ad esempio, vale anche per Paulo Dybala, che era un giocatore bianconero all’epoca dei fatti contestati. Stando a quanto riportato da Paolo Ziliani del Fatto Quotidiano, rischia almeno un mese di squalifica. Stando a quanto riportato da Retesport, la Juventus avrebbe depositato in FIGC un documento riguardante il nuovo accordo con Dybala, sottoscritto durante la pandemia. Quindi, l’attaccante avrebbe percepito quanto dovuto, non soldi extra legati a presunte scritture private. Sarebbe questo il motivo per il quale non rischierebbe alcuna squalifica, ma è una questione formale e soprattutto molto complicata.