Kabir Bedi e il suo Sandokan tra i protagonisti della puntata di oggi, lunedì 13 luglio 2020, di Techetechetè il programma cult di Raiuno. Il lunedì sera il celebre programma di videoframmenti è dedicato agli sceneggiati e tra questi non poteva cercato mancare Sandokan uno tra i più amati del pubblico. Correva l’anno 1976 quando gli occhi di Kabir bucavano per la prima volta lo schermo del piccolo schermo con uno dei personaggi che più di tutti hanno segnato la sua carriera. Si tratta proprio di Sandokan, il pirata della Malesia liberamente ispirato ai romanzo di Emilio Salgari che ha conquistato il grande pubblico italiano trasformando l’attore in una vera e propria star. Intervistato dal Corriere della Sera, Kabir ha raccontato così il suo straordinario successo in Italia: “all’epoca il libro di Salgari non era tradotto in inglese. Lo dovetti leggere in italiano e ogni due minuti chiedevo spiegazioni. Forse è stata quella stessa fatica nella lettura, quello sforzo, che mi ha fatto entrare subito nel personaggio. Arrivai pagandomi le spese del viaggio, feci il casting e venni scelto per la parte”. In realtà Kabir non è stato il primo a interpretare il celebre pirata della Malesia, prima di lui c’erano stati quelli di Guazzoni e Simonelli, ma il suo fu un successo strepitoso.
Kabir Bedi e il successo di Sandokan
“Forse perché arrivò in un momento molto buio per l’Italia” – ha detto Kabir Bedi – “erano anni di attentati, di omicidi. Alla sera ci si metteva davanti alla televisione, si aveva voglia di svago, si voleva viaggiare in terre esotiche. Ricordo le migliaia di lettere che ricevevamo, le persone che si assiepavano davanti all’albergo di via Veneto, dove alloggiavamo”. Un successo che l’ha reso una star mondiale anche se Kabir non nasconde di essere sempre rimasto molto legato all’India: “l’India batte al centro del mio cuore. I miei genitori, Baba Bedi e Freda Bedi, hanno dedicato molti anni della propria vita al movimento per l’indipendenza dell’India. Delhi, la capitale storica, come Roma, è dove sono cresciuto. Mumbai è la capitale dei film di Bollywood, un’industria estremamente popolare, quindi vivo qui ora. È una vasta città di 21 milioni di persone, pulsanti di speranze e sogni, anche se afflitti dalla povertà. L’India è in procinto di grandi cambiamenti ed è molto emozionante assistere a questa trasformazione. Sono emozionalmente parte di Juhu Beach, dove ho vissuto, di tanto in tanto, per decenni”. Oggi Kabir viaggio come sempre per lavoro e ha realizzato ben 6 film in 5 lingue e sta preparando un’autobiografia, ma conserva nitide nella memoria le bellezze dell’Italia: “ricordo anche con grande ammirazione e affetto i miei viaggi a Milano, dove mio padre visse per 30 anni, e ancora Venezia con i suoi meravigliosi canali così come l’Umbria e in particolare Todi, dove Sergio Sollima aveva casa. Impossibile poi dimenticare Firenze con i suoi tesori artistici mozzafiato, le terme di Saturnia, Napoli e la Grotta Azzurra di Capri”.