«C’è un alto e specifico rischio di attacchi dell’Isis contro le operazioni di evacuazione all’aeroporto di Kabul condotte dagli occidentali»: così riferiscono fonti di intelligence di Uk, Usa e Germania presso le agenzie internazionali, con un tam-tam in crescendo nelle ultime ore. Le prime avvisaglie di possibili attentati presso lo scalo internazionale al centro dei riflettori mondiali per la fuga delle forze Nato dall’Afghanistan (deadline fissata dai talebani al 31 agosto 2021, ndr) già erano giunte ieri da diverse ambasciate: ora è il viceministro britannico della Difesa, James Heappey a confermarlo in una intervista a Times Radio.



«Le notizie nel corso della settimana sono diventate sempre più credibili. E si tratta di imminente e gravi minacce alla vita. Questa è una minaccia molto seria, molto imminente», dichiara il n.1 della Difesa del Governo Johnson. La minaccia in particolare arriva dalla branca afghana dello Stato Islamico – Isis-K – e potrebbe addirittura avvenire nel giro di «poche ore», con impatti e conseguenze «letali». Le operazioni di evacuazione dello scalo di Kabul continuano a ritmi forsennati, per consentire sia la fuga dei cittadini occidentali ancora presenti sul suolo afghano e sia soprattutto il tentativo della Nato di imbarcare quanti più civili locali possibili tra quelli che hanno collaborato con l’Occidente negli ultimi 20 anni e tra chi rischia maggiormente la cattura (e la potenziale esecuzione) del regime talebano. Intanto non preoccupa solo lo scalo di Kabul, visto che in migliaia si stanno ammassando al confine con il Pakistan presso il valico Spin Boldak: lì il pericolo attentati e ordine pubblico è ancora più serio visto che non vi sono forze occidentali a presidio, come informa il giornalista freelance Natiq Malikzada sul Guardian.



CAOS IN AFGHANISTAN, G20 ANCORA IN FORSE

«Siamo onestamente preoccupati di poter offrire un bersaglio ai terroristi», prosegue Heappey alla Bbc, «Io non credo che qualcuno possa essere sorpreso di questo, il Daesh, o Stato Islamico, è stato già colpevole di ogni sorta di malvagità. Prendere di mira opportunisticamente una missione internazionale umanitaria sarebbe assolutamente ignobile, ma non certo per un’organizzazione barbara come l’Isis». Al momento sono salite a 82.300, secondo la Bbc e altri media, le persone evacuate finora dall’Afghanistan da Usa, Regno Unito e altri Paesi dopo la presa di Kabul da parte dei talebani. Resta però fortissima la tensione geopolitica mondiale dopo che la guida del G20 Mario Draghi ha richiesto formalmente al Presidente americano Joe Biden di concedere una riunione anticipata in settembre dei 20 grandi della Terra per provare a trovare una soluzione per il futuro dell’Afghanistan. Il Premier italiano dopo aver sentito Putin ha in programma una telefonata anche con Xi Jinping: come rivela fonte di Dagospia, Biden vuole sapere da Draghi le posizioni di tutti gli altri grandi leader prima di accettare una riunione del G20 in cui potrebbe essere per la prima volta in seria difficoltà anche nei confronti degli alleati europei. Addirittura potrebbe profilarsi un G20 senza gli Usa qualora Biden non volesse cedere dalle proprie posizioni, il che sarebbe – come evidente – un colpo durissimo all’immagine e all’alleanza occidentale in uno dei momenti più bui della recente storia geopolitica mondiale.