Nei giorni scorsi è andato in scena – ovviamente negli States – un nuovo scontro tra Donald Trump e Kamala Harris che aveva come oggetto il cosiddetto ‘fracking‘ (o, in italiano, ‘fratturazione idraulica’), già oggetto di scontro tra Repubblicani e Democratici nella campagna elettorale del 2019 quando l’allora candidata alla presidenza – poi finita nel ruolo di vicepresidente sotto Joe Biden – si era detta fermamente a favore del divieto; salvo poi non fare nulla per renderlo operativo nel corso degli ultimi 4 anni di governo.
Proprio ricollegandosi a quella vecchia intervista, nei giorni scorsi durante un comizio il Repubblicano aveva accusato la Harris di essere “contraria al fracking”, sottolineando al suo elettorato che “pagherete un sacco di soldi, così tanti che direte ‘riportate indietro Trump'”, per poi definirla “il vicepresidente più incompetente e di estrema sinistra nella storia americana”, ma anche la “forza trainante ultra-liberale dietro ogni singola catastrofe di Biden” ed – addirittura – una “lunatica di sinistra radicale che distruggerà il nostro Paese“.
La posizione di Kamala Harris sul fracking: “Trump mente per distrarre l’elettorato dai suoi fallimenti”
Dopo il comizio (e qui veniamo alla novità di oggi) il quotidiano The Hill ha interpellato per un commento i dirigenti della campagna elettorale di Kamala Harris che hanno negato – bollando le parole del Repubblicano come “false affermazioni” – la contrarietà della vice/candidata al fracking, accusando a loro volta Trump di “un evidente tentativo di distrarre l’attenzione dai suoi piani di arricchire i dirigenti del settore petrolifero a spese della classe media”.
Secondo la campagna Democratica “l’amministrazione Biden ha approvato la più grande legislazione sui cambiamenti climatici di sempre”, al punto che oggi “l’America ha la più alta produzione energetica interna di sempre” e vanta ben “300mila posti di lavoro nel settore energetico”; mentre tornando a Trump – ma senza citare ancora il fracking – i consiglieri della Harris hanno sottolineato che “il suo Progetto 2025 annullerebbe gli enormi progressi che abbiamo fatto negli ultimi quattro anni”.
Cos’è il fracking, perché è controverso e cosa c’entra con la campagna elettorale USA
Insomma: sembra che dopo solamente 4 anni da quando sostenne la sua ferma contrarietà alla pratica, anche Kamala Harris – come l’avversario Trump – si dice favorevole al fracking con una mossa che (secondo il quotidiano The Hill) potrebbe essere legata al tentativo di non perdere un’enorme parte dei consensi in Pennsylvania; uno stato tra quelli considerati ‘chiave’, tra i principali produttori di gas e – soprattutto – ancora indeciso sul candidato da sostenere alle elezioni.
Ma perché il fracking è così tanto controverso? Per rispondere è importante ricordare che si tratta di un metodo (molto diffuso negli USA, ma inutilizzato in Italia) per ottenere petrolio dalle rocce impermeabili e – soprattutto – dall’argilla. L’oro nero si accumula nei sedimenti porosi e l’unico modo per estrarlo è frantumare le rocce con un getto di acqua, sabbia e sostanze chimiche: un metodo estremamente dannoso per l’ambiente sia a causa delle sostanze che si depositano nel suolo, sia della rottura delle rocce.