Un piano economico può spostare molti voti alle elezioni, in una fase complicata come questa: lo sa bene Kamala Harris, che si gioca le sue carte con una agenda che sta suscitando diverse perplessità tra gli esperti, in quanto viene considerata irrealistica e populista. Peraltro, la maggior parte delle proposte principali richiede l’approvazione del Congresso, quindi potrebbero essere fermate, inoltre non viene specificato come verrebbe pagata quella che viene definita una costosa lista dei desideri in una fase in cui il debito federale aumenta rapidamente, sebbene la candidata democratica abbia chiarito di voler chiedere agli americani benestanti e alle aziende di pagare di più.



Il programma economico dell’attuale vicepresidente Usa prevede l’eliminazione delle tasse federali sulle mance, che aveva già avanzato Donald Trump, il quale non a caso ha già accusato la rivale di averle copiato l’idea. Comunque, il piano economico Harris prevede che le mance rimangano soggette alle imposte sui salari. Secondo il Committee for a Responsible Federal Budget, l’eliminazione delle imposte federali sul reddito e sui salari comporterebbe una riduzione delle entrate compresa tra 150 e 250 miliardi di dollari in un decennio. La sola eliminazione delle imposte federali sul reddito per le mance comporterebbe una perdita di circa la metà.



KAMALA HARRIS, DAI TAGLI AI CREDITI DI IMPOSTA

Per quanto riguarda i tagli fiscali, che sono in scadenza, Kamala Harris ha annunciato che continuerà a mantenere l’impegno del presidente Joe Biden di non aumentare le tasse a chi guadagna meno di 400mila dollari all’anno; inoltre, ha presentato un piano di riduzione delle tasse per la classe media e per gli americani a basso reddito, offrendo sgravi fiscali a più di 100 milioni di americani. Gran parte del piano riprende o estende le misure temporanee dell’attuale inquilino della Casa Bianca. La proposta di Harris ripristinerebbe il popolare ampliamento del credito d’imposta per i figli, previsto dall’American Rescue Plan, portandolo a 3.600 dollari, rispetto a 2mila, e ne chiederebbe la permanenza.



Il piano economico Harris prevede anche l’aggiunta di un nuovo credito d’imposta per i figli fino a 6mila dollari per le famiglie della classe media e a basso reddito con figli nel primo anno di vita. E ripristinerebbe il potenziamento del credito d’imposta sul reddito da lavoro, che ha aumentato il credito massimo per i lavoratori senza figli a carico a circa 1.500 dollari. Inoltre, il pacchetto economico della candidata democratica prevede l’estensione dei più generosi sussidi per i premi dell’Affordable Care Act, che scadranno alla fine del 2025. Ma il piano di Harris non specifica per quanto tempo rimarrebbero in vigore queste costose disposizioni.

PIANO ECONOMICO HARRIS: DAL CONTROLLO DEI PREZZI AGLI INCENTIVI

Kamala Harris prevede un divieto contro la pratica di aumentare i prezzi di beni nel tentativo di colpire le multinazionali e abbassare i prezzi dei generi alimentari, invece parte del pacchetto sugli alloggi a prezzi accessibili ricalca proposte di Joe Biden. Ad esempio, promette di fornire fino a 25mila dollari di sostegno all’acconto per chi acquista una casa per la prima volta, ma per le famiglie lavoratrici che hanno pagato l’affitto puntualmente per due anni, con un sostegno più generoso per gli acquirenti della prima casa; inoltre, propone un credito d’imposta di 10mila dollari per chi acquista una prima casa, come proposto da Biden all’inizio di quest’anno.

Secondo l’Associated Press, aiutando un maggior numero di americani a permettersi una casa, la proposta di Harris di sovvenzionare gli acconti aumenterebbe quasi certamente la domanda, in un momento in cui le stime sulla carenza di alloggi negli Stati Uniti variano già da 3 milioni a 7 milioni.

Harris chiede anche la costruzione di 3 milioni di nuove unità abitative: per stimolarne la costruzione, propone un primo incentivo fiscale per i costruttori che costruiscono case di prima accoglienza vendute a chi acquista per la prima volta; vorrebbe anche ampliare un incentivo fiscale già esistente per la costruzione di alloggi in affitto a prezzi accessibili. Nel piano economico Harris c’è anche un nuovo fondo per l’innovazione da 40 miliardi di dollari per stimolare la costruzione di alloggi innovativi.

Per quanto riguarda i costi dei farmaci da prescrizione, vuole estendere a tutti gli americani, e non solo agli iscritti a Medicare, l’attuale tetto di 35 dollari mensili per le spese vive per l’insulina e il limite annuale di 2mila dollari per le spese vive per i farmaci da prescrizione; il piano economico Harris accelererebbe anche la velocità delle negoziazioni sui prezzi dei farmaci di Medicare, così da ridurre più velocemente i costi di un maggior numero di farmaci.

La vicepresidente intende anche punire i produttori di farmaci che bloccano la concorrenza e le pratiche abusive dei gestori dei benefici delle farmacie, che fanno da intermediari tra i produttori di farmaci e gli assicuratori. Infine, vuole collaborare con gli Stati per cancellare i debiti sanitari di milioni di americani e aiutarli a non rimanere indietro con le fatture sanitarie in futuro.