Ha compiuto nella giornata di ieri i 119 anni la persona più anziana al mondo, la nonnina giapponese Kane Tanaka. Dopo aver superato la pandemia di Spagnola, quindi di Sars, il covid e un tumore, la donna vivente più anziana è pronta a tagliare un altro record, dichiarando l’intenzione di voler festeggiare il 120esimo compleanno. Ieri Kane Tanaka, che ha un debole per il cioccolato e le bibite gasate, ha festeggiato questo giorno speciale assieme allo staff della casa di riposo dove è al momento ospitata, presso la prefettura di Fukuoka nel sud-ovest del Giappone.



Oltre ad essere la persona più anziana in vita, la signora Tanaka ha un altro record storico, ovvero, quello di giapponese più anziana di sempre, traguardo che era già stato raggiunto a settembre del 2020, quando aveva ‘compiuto’ 117 anni e 261 giorni d’età: in quell’occasione, a conferma di quanto accennato poco sopra, decise di festeggiare con una bottiglia di Coca Cola e facendo il segno della pace ai fotografi, come ricorda l’Agi. Impressionante pensare a quanti eventi ha vissuto la signora Tanaka, tenendo conto che la stessa è nata nel 1903, prima di George Orwell, nell’anno del primo volo della storia e del primo Tour de France.



KANE TANAKA, LA PIU’ ANZIANA AL MONDO: IN GIAPPONE Più DI 80MILA CENTENARI

“Spero che si mantenga in salute e si diverta ogni giorno che diventa più vecchia”. Ha detto il nipote Eiji, di anni 62, parlando con l’agenzia giapponese Kyodo. Il Giappone, come ben si sa, è la patria degli ultracentenari, e stando ai dati diffusi dal ministero della salute lo scorso mese di settembre, sono ben 86.510 le persone che hanno compiuto almeno 100 anni, in crescita di più di 6.000 unità rispetto all’anno precedente.

La maggior parte sono donne, mentre gli uomini sono circa diecimila. Un clamoroso traguardo ottenuto dalla scienza e dalla medicina, se si pensa che nel 1963, l’anno del primo censimento dei centenari, gli anziani over 100 in Giappone erano solo 153. Di contro sono diminuiti in Giappone i ragazzi, e precisamente gli under 20. Allo scoccare del 2022 erano un milione e 200mila, in calo di 40mila unità rispetto all’anno precedente, e ai minimi storici dal 1968.