L’ex consigliere di Putin e direttore del Consiglio di Politica Estera e della Difesa, Sergey Karaganov non esclude la possibilità di un attacco atomico russo contro l’Europa come estrema soluzione per concludere la guerra in Ucraina, in particolar modo se dovesse prospettarsi uno scontro tra la Nato e Mosca. “Ritengo che le persone che fomentano l’isteria di guerra in Europa siano dei suicidi perché qualsiasi guerra tra la Russia e la Nato finirebbe con un attacco atomico contro i Paesi Nato in Europa e nessuno li difenderà perché gli americani non sono dei folli” spiega a La Stampa. Secondo Karaganov “nessun presidente americano sacrificherebbe New York o Boston per la difesa di Poznan o Francoforte”. “
“Ovviamente non incoraggio”, prosegue l’ex consigliere di Putin, “l’attacco nucleare ma penso che la Russia debba alzare il livello di escalation per far rinsavire le élite occidentali che hanno perso la ragione e il senso di responsabilità verso le proprie società”. Sarebbero tre, secondo il russo, le possibilità per la risoluzione del conflitto in Ucraina: “La prima è ritirarsi. La seconda, che costerà all’Ucraina altre centinaia di migliaia di vite, è la sconfitta totale dell’Ucraina e la fuga vergognosa dell’Uccidente, come è già successo in Vietnam e in Afghanistan. La terza, la più terribile, lo scenario nucleare”.
Karaganov: “La Russia vincerà comunque”
Sulle pagine de La Stampa, Sergey Karaganov spiega senza dubbi: “La Russia vincerà comunque, la domanda è quante centinaia di migliaia, quanti milioni di ucraini moriranno”. Secondo l’ex consigliere di Putin “una parte dell’Ucraina è sempre stata Russia. Secondo, l’Ucraina avrebbe potuto esistere tranquillamente se fosse un Paese a noi amichevole. Purtroppo la sua élite corrotta ha sacrificato il popolo per preservare i capitali rubati a quello stesso popolo. Per questo l’Ucraina è uno Stato fallito e probabilmente cesserà di esistere o ne resterà una piccola parte a ovest”.
A detta del direttore del Consiglio di Politica Estera e della Difesa, “per venticinque anni abbiamo fatto proposte. Purtroppo i nostri interlocutori occidentali hanno perso la ragione, il senso della storia, la coscienza. Ora purtroppo siamo obbligati a farli rinsavire con il bastone di ferro. Sono orgoglioso che la Russia sia la liberatrice del mondo dal giogo occidentale. I popoli del mondo sono ora liberi di scegliere il proprio cammino e lo stanno facendo”. Karaganov, infine, sottolinea come “per ora non abbiamo assolutamente bisogno” di un riavvicinamento con l’Europa essendo il suo un Paese “asiatico politicamente e anche socialmente anche se con una cultura europea”.