Natalia Paragoni racconta il peso di essere influencer: lo sfogo su Instagram
Pochi giorni fa Natalia Paragoni si è lasciata andare ad un lungo sfogo in lacrime su Instagram, condividendo alcune riflessioni con i suoi numerosissimi followers. La fidanzata di Andrea Zelletta ha infatti spiegato come il suo lavoro, quello di influencer e che dunque prevede un’ampia ed agguerrita concorrenza nella pubblicazione di contenuti social, spesso sia insostenibile. “Mi chiudo in me stessa e mi sento inutile […] Penso sempre di poter fare più e non mi accontento mai di ciò che faccio” aveva rivelato tra le lacrime.
Essere influencer, a suo dire, comporta sostenere un peso importante sulle proprie spalle: dalla concorrenza con le altre influencer alla rivalutazione di se stessi, del proprio tempo libero, di ciò che realmente ci fa stare bene e di ciò che siamo. “Mi manca godermi i momenti come le ferie ed essere apprezzata dagli altri per come sono in verità e non per il mio personaggio, vorrei qualcuno che mi ami a prescindere da tutto“: questa la sua riflessione sul tema dell’accettazione di se stessi in un mondo, quello dei social, spesso dominato dalle apparenze.
Karina Cascella bacchetta Natalia Paragoni: “Questi social stanno rovinando…“
Pochi giorni dopo lo sfogo di Natalia Paragoni è arrivato un secco giudizio da parte di Karina Cascella. L’opinionista tv ha condiviso sulle sue Instagram stories alcune riflessioni sulle parole dell’influencer, aprendo un capitolo più approfondito su questo lavoro tanto discusso. Queste le sue dichiarazioni, riportate anche da Fanpage: “Vedere una ragazza così bella e giovane piangere e deprimersi perché in questo lavoro (soprattutto in estate, chissà come mai) si stressa perché ha l’ansia da prestazione e da “perfezione” mi mette una tristezza infinita“.
La Cascella ritiene che il mondo degli influencer stia diventando una lotta a chi condivide di più, a chi usa di più il telefonino, distaccando dunque i giovanissimi dalla vita reale e dai problemi effettivi: “Non avrebbe alcun motivo per essere triste rispetto al suo lavoro. Dio mio ma cosa dovrebbero dire le persone che lavorano 12 ore al giorno? Purtroppo questi social stanno rovinando letteralmente i giovani“. E, con un tono di amarezza, ha aggiunto un’altra quanto mai attuale riflessione: “Non si può continuare così, vivere con questi telefonini in mano tutto il giorno“.